Speculare sui buoni sentimenti della gente è, per una certa categoria di persone, un lavoro al quale si adempie nel migliore dei modi. Accade che, all'orrore di quel 13 e 14 novembre 2015, i giorni degli attentati (che colpirono anche il Bataclan) sferrati da un commando armato appartenente al sedicente Stato Islamico, nel quale persero la vita 130 anime provenienti da 26 diverse nazionalità, si aggiunga la beffa da parte di qualcuno che non ha esitato a sfruttare la situazione per trarne dei notevoli vantaggi economici. Segno, questo, della scomparsa di quei sani valori che Gesù ha tanto predicato; un segno, questo, che al giorno d'oggi si è pronti a tutto pur di primeggiare, pur di trarre denaro da qualsiasi propizia occasione perché, come afferma la signora Peachum ne 'L'opera da tre soldi' di Brecht: 'il denaro regge il mondo'.

Una metafora appropriata per la situazione e il mondo odierni.

Una donna francese quarantottenne, fino al giorno del suo arresto avvenuto lo scorso 13 febbraio, ha raccontato di essere vittima degli attacchi al Bataclan, e ha così percepito un totale di 25mila euro come risarcimento.

I fatti

La quarantottenne, residente a Val-de-Marne, era già nota alle forze dell'ordine poiché su di lei gravavano tre precedenti condanne per truffa. Per di più, dal marzo dello scorso anno, la truffatrice lavorava anche per l'associazione delle vittime 'Life fot Paris' inizialmente come volontaria e, in seguito, come dipendente.

Ma se la donna ha ammesso la sua colpevolezza, l'associazione presso la quale prestava servizio si è rifiutata di rilasciare commenti.

Il procuratore ha precisato che oltre alla riscossione di 25mila euro, la donna ha falsificato i documenti attraverso i quali l'associazione ha avuto la possibilità di ottenere gli indennizzi per le vittime degli attentati. È stata giudicata per direttissima nella giornata del 14 febbraio.

Per non dimenticare

Il 13 novembre 2015, una serie di attacchi terroristici, concentratisi nel I, X e XI arrondissement di Parigi e allo Stade de France, a Saint-Denis, sono avvenuti dopo la morte del boia Jihadi John e protagoniste delle tre esplosioni avvenute nei pressi dello stadio e di sei sparatorie in alcuni luoghi pubblici della capitale francese, fra cui la peggiore al teatro Bataclan, dove 90 persone hanno incontrato la morte, sono state dieci persone di sesso sia maschile che femminile.

Si è trattato della peggior aggressione dalla fine della seconda guerra mondiale e, mentre altre esplosioni tormentavano la città, il presidente francese, François Hollande, dichiarava lo stato d'emergenza in tutta la Francia.