La Guardia di Finanza di Reggio Calabria è recentemente intervenuta contro una maxi truffa ai danni delle casse pubbliche: una truffaldina rete di società era riuscita ad aggiudicarsi, tra le altre cose, un bando dal valore di 3 milioni di euro (sovvenzionato dalla prefettura di Cosenza) per la gestione dei campi profughi nelle città calabresi di Sant'Eufemia d'Aspromonte e Rogliano. Di tale somma, soltanto una minima parte era stata impiegata per i centri di accoglienza.

Profughi tenuti in condizioni indecenti

Le associazioni di competenza da anni protestavano proprio per la situazione orrenda in cui versavano i campi profughi in questione, con i migranti tenuti in condizioni indecenti.

Inoltre, la società farlocca vincitrice del bando doveva occuparsi di due strutture distinte, ma si era dedicata soltanto a quella di Rogliano, in modo peraltro parziale, rendendo quindi l'altra struttura del tutto indisponibile.

Una vera holding criminale

Una sorta di holding criminale di ditte e società paravento, impiegate per mascherare le operazioni di due società fallite sotto il punto di vista tecnico. Tante società che funzionavano tramite prestanome solo mediante fatturazioni false, transazioni inventate e falsi affitti di rami d'azienda. Tutte le società "di carta" erano riconducibili a due sole persone, ovvero Giuseppe Sera e Caterina Spanò.

Unico scopo: rubare i finanziamenti

Questa rete di società era impiegata su più fronti: edilizia, ristorazione, manutenzione, impiantistica.

Tutto era studiato per rubare i finanziamenti. Aveva messo le mani anche sul settore dell'accoglienza, riuscendoci per un paio d'anni, per il tramite della cooperativa Le Rasole. Tale cooperativa risultava appartenere alla prestanome Daniela Ferrari, ma gli inquirenti hanno informato appartenere in realtà a Giuseppe Sera.

Nel 2011 la holding vinse bando da 3 milioni

Durante l'emergenza d’immigrati provenienti dal Nord Africa del 2011 la ditta si aggiudicò un bando di oltre 3 milioni di euro, dei quali solo una piccola parte è stata impiegata per l'accoglienza. La maggioranza degli introiti è stata invece spostata tra le varie società di carta della "holding di fatto" di Sera e Spanò attraverso un sofisticato sistema di fatturazioni per delle operazioni mai avvenute.

Lucravano anche su cibo e posti letto

La holding di fatto, in merito alla questione dell'accoglienza, non lucrava solamente tramite la cooperativa sui posti letto mai concessi ai profughi, ma anche sulle pulizie, sui pasti da fornire e sulla manutenzione per via delle altre società. Tanti lavori mai verificatisi ma regolarmente pagati, con il denaro che finiva nella rete delle varie società fittizie. E con la struttura di Rogliano che ospitava i migranti in condizioni vergognose.

Sequestrati beni per oltre 1,5 milioni di euro

Per via di quanto emerso in merito alla holding criminale, sono stati sequestrati dalla GdF beni per più di un milione e mezzo di euro a coloro che erano i titolari veri della holding di fatto, la rete criminale di società farlocche. Ora Sera e Spanò dovranno fare i conti con la giustizia.