Il reparto pediatrico del tabaka Mission Hospital, ospedale dei padri Camilliani, situato in Kenya, è stato intitolato ad alice magnani, ragazza di 22 anni scomparsa a maggio del 2015 in un drammatico incidente stradale.
"La malattia può imprigionarti, il tuo sogno di guarigione può liberarti, Credici!". Questa è la scritta (tradotta anche in inglese e nella lingua locale swahili) presente sulla targa che è stata affissa all'ingresso del reparto. Una frase che rispecchia molto la personalità di Alice Magnani, una ragazza che non ha mai mollato per raggiungere ciò che desiderava, nonostante fin da bambina soffrisse di una malattia autoimmune (l'artrite reumatoide).
La cerimonia di intitolazione si è tenuta il primo dell'anno, alla presenza dei genitori di Alice e di molte persone della comunità locale; è stata celebrata una messa tenuta da padre Elphas Kolia (responsabile dell’ospedale) e da padre Reauben Njagi (amministratore del nosocomio). I genitori della ragazza, giunti al reparto pediatrico, hanno regalato latte e biscotti ai bimbi ricoverati.
Dino Magnani, padre di Alice, ha spiegato che l'intitolazione rappresenta un modo per portare il sogno di guarigione in una realtà come Tabaka, sottolineando l'efficienza dell'ospedale nonostante la mancanza di fondi e strumenti adeguati.
Chi era Alice Magnani
Alice Magnani era una giovane campionessa di tamburello di Segno, frazione del comune di Predaia.
Ebbe un terribile incidente la sera del 21 maggio 2015: la Hyundai della ragazza si scontrò con una Bmw. Purtroppo l'intervento dei soccorsi non fu sufficiente a salvarle la vita.
Nel 2002 Alice si era aggiudicata il suo primo titolo italiano con la squadra del Noarna, vicino Rovereto; da quel momento la sua scalata sportiva non si è più fermata, e ha raggiunto importanti traguardi grazie alla sua bravura e determinazione.
"Sogno di guarigione": il documentario
Massimo Gabbani ha realizzato un documentario in memoria di Alice Magnani, nel quale mette a confronto due culture e mondi differenti (quella italiana e quella keniota), concentrandosi sui diversi modi di combattere le malattie. L'Associazione Malattie Reumatiche del Bambino, Il Volo, ha contribuito alla realizzazione del cortometraggio.
Una parte del documentario è stata girata in Kenya, proprio presso il Tabaka Mission Hospital, dove le malattie reumatiche del bambino non sono molto conosciute e non vi sono cure adeguate. Questa realtà viene messa a confronto con quella italiana, prendendo come esempio il Centro Regionale Veneto di Reumatologia Pediatrica di Padova. Qui è presente un "dream team" di medici, psicologi, infermieri e genitori che dedicano il loro tempo a queste patologie.
Il regista ha intervistato anche persone che erano vicine alla giovane atleta, mettendo così in luce il suo carattere forte.