In casa sua non mancavano mai benzodiazepine, noti psicofarmaci con proprietà sedative ed ipnotiche. Non perché ne facesse uso personale, ma perché, a loro insaputa, le somministrava nel vino agli uomini che invitava a cena. In questo modo li stordiva e derubava. E' già stata ribattezzata 'l'infermiera diabolica' l'operatrice socio sanitaria 35enne di origine rumena in servizio all'ospedale di padova che aveva un modo tutto suo di arrotondare i guadagni ufficiali. Ora deve rispondere di ricettazione e furto aggravato. Avrebbe derubato una decina di uomini.

Una tecnica ben rodata

Ladra in casa propria. La tecnica che aveva ideato, l'infermiera l'ha 'brevettata' con più uomini: almeno tre le vittime accertate, dieci considerando i casi su cui ci sono indagini in corso. Ma il numero potrebbe ulteriormente salire con l'approfondirsi delle investigazioni di carabinieri e polizia a cui col trascorrere dei giorni stanno arrivando altre denunce. Grazie alla sua avvenenza, la donna invitava colleghi o anche semplici pazienti a cena e per metterli a loro agio, gli offriva un calice di vino rosso di benvenuto. Nel bicchiere dell'ospite però aveva 'sapientemente' mescolato la dose di benzodiazepine utile per addormentarli. Lavorando come infermiera all'ospedale di Padova, non era certo un problema per lei somministrare farmaci agli ignari invitati.

Una volta storditi e tramortiti, passava alla seconda parte del piano. Mentre la vittima di turno dormiva, sfilava dal portafoglio il bancomat e raggiungeva lo sportello più vicino per prelevare cifre notevoli.

Denunce e perquisizioni

Tra le vittime ci sono anche due pazienti di Istrana, in provincia di Treviso che la rumena frequentava abitualmente.

A loro un po' alla volta, ma in questo caso senza narcotizzarli, ha sottratto 20mila euro che di prelievo in prelievo provvedeva ad inviare in Romania grazie a un diffuso sistema di trasferimento del denaro. Poi c'è il caso di un collega barelliere al quale grazie al 'vino allo psicofarmaco' aveva sottratto 250 euro. Quando l'uomo è andato a fare la denuncia ai carabinieri di Padova ha scoperto che non era stato il solo ad essere derubato, ma c'era già una lista di casi tra quelli accertati e gli altri sospetti.

Durante le indagini ancora in corso per individuare altri furti e raccogliere ulteriori prove a suo carico, è stato perquisito l'armadietto dell'infermiera nel reparto di ortopedia dell'ospedale di Padova dove attualmente ancora lavora. Conteneva oltre a flaconi di Diazepam, due carte di credito che erano state sottratte ad un paziente ricoverata. Per questo motivo anche l'ospedale ha aperto un'indagine interna: si ipotizza il furto di farmaci in reparto.