I numerosi conflitti, le profonde crisi e i vari disagi ambientali non sembrano avere la priorità tra le tematiche affrontate al parlamento europeo. Argomento cardine del dibattito dell’otto febbraio 2018 è l’abolizione dell'ora legale.

A favore della proposta si schiera prevalentemente il Nord Europa. In parallelo si pone il Sud Europa, dove il cambio dell’ora legale ha un’incidenza minore sul territorio. I nord eurodeputati giustificano l’approvazione alla proposta di legge affermando che tale cambiamento dell’orario, due volte l’anno, non porta alcun giovamento alla salute umana, al contrario incide su quest’ultima provocando il mutamento del ciclo di sonno di ogni individuo.

Conseguenze di tale “jet lag” sarebbero ansia, stanchezza, nervosismo e carenza di riflessi, quest’ultima conseguenza metterebbe anche a rischio la sicurezza nelle strade. Oltre che ai risultati riguardanti la salute umana, il passaggio dall’ora legale a quella solare, provocherebbe riscontri negativi anche in agricoltura, di conseguenza all’economia agraria.

Salute e denaro sulla bilancia

Ed infatti proprio per motivazioni economiche lo spostamento in avanti delle lancette fu ripristinato, nel 1965, dopo un’interruzione nel corso della Seconda Guerra, al fine di fronteggiare la forte crisi energetica. Analizzando sempre in chiave economica, la proposta a supporto dell’abolizione, l’emiciclo settentrionale del nostro continente ha affermato che, tale cambiamento, potrebbe portare un miglioramento grazie alla diligenza della classe operaia.

Al contrario molti affermano che un’ora di sole in più al giorno porterebbe giovamento al fisco dell’uomo. La luce solare, infatti, aumenterebbe la quantità di vitamina D nel corpo ed avrebbe un riscontro positivo sull’umore e sul sistema immunitario. In ogni caso il parlamento europeo ha bocciato (solo per ora) la proposta di abolire l’ormai rituale dello spostamento delle lancette degli orologi.

La vita e il suo valore economico

Se da una parte si è messa in discussione la salute umana, dall’altra vi è la volontà di incrementare l’economia del territorio europeo. È lecito mettere a rischio la salute umana pur di risollevare economicamente un territorio? Questione sicuramente difficile da trattare.

I deputati europei propongono di analizzare nuovamente tale proposta al fine di giungere ad una conclusione che sicuramente vada a favore di cittadini delle nazioni interessate.

Ad incidere sulla scelta dell’approvazione o non, della proposta di legge, è la grande presenza di fusi orari nel territorio Europeo. Basti pensare che nel vasto territorio russo si è sentita l’esigenza di diminuire gli originari 11 fusi orari a 9.

Parte della popolazione, invece, non sente l’esigenza di affrontare tale questione poiché ritenuta di minore importanza rispetto ai fatti accaduti di recente.

D’altronde l’abolizione dello spostamento delle lancette dell’orologio, non sarebbe la prima cosa “legale” che ultimamente sarebbe venuta a mancare.