Noemi era una bella ragazza di 15 anni, destinata ad un destino atroce, quello di essere presumibilmente uccisa dal fidanzato allora diciassettenne, reo confesso del delitto a suo danno. I ragazzi si frequentavano e sembravano innamorati, benché il loro rapporto fosse burrascoso e osteggiato dai genitori di lui, che ritenevano lei responsabile dei problemi psichiatrici del figlio, o perlomeno dell'aggravamento delle sue condizioni di salute, a causa delle continue liti con la ragazza. Lei scomparve di casa, dopo un ultimo incontro con il giovane, registrato da una telecamera nei pressi di casa sua, con una fuga nella notte verso un luogo sconosciuto.

Il ritrovamento del suo corpo senza vita è avvenuto nel momento in cui il fidanzato, dopo dieci giorni, ha ceduto alle pressioni della polizia, e svelato dove aveva nascosto il suo corpo.

Il ragazzo si autoaccusa dell'omicidio

Il cadavere di Noemi è stato così ritrovato ricoperto di sassi in campagna, nei pressi di Santa Maria di Leuca, in Puglia. Il fidanzato è stato arrestato il 13 settembre scorso, con le accuse di omicidio preterintenzionale aggravato e occultamento di cadavere. Il padre invece, è stato accusato di concorso in occultamento di cadavere, e resta fuori dal carcere. Si è professato sempre estraneo ai fatti, difendendo il figlio che dichiara innocente.

Poi ritratta incolpando un meccanico di 49 anni

Con una lettera scritta in carcere ed indirizzata agli inquirenti, il fidanzato di Noemi, dal penitenziario dove è stato rinchiuso, ha successivamente ritrattato la sua confessione e accusato un meccanico di 49 anni, tale Francesco Nicolì, amico di noemi durini, e che è stato iscritto, dopo la perquisizione a casa sua della polizia e su disposizione della Procura, nel registro degli indagati.

La consulenza medico legale

Secondo la perizia medica eseguita dalla psicologa- psicoterapeuta Maria Grazia Felline e dallo psichiatra Alessandro Zaffarano, la povera Noemi era ancora viva quando è stata sepolta sotto quel cumulo di sassi. Sarà il medico legale incaricato, il dottor Roberto Vaglio, a dare una conferma o smentita a questa ipotesi Il dubbio è stato avanzato in base alle risposte date dal ragazzo al gip dei minorenni Ada Colluto durante uno dei suoi interrogatori: avrebbe dichiarato che prima di andarsene da quel luogo buio e deserto in aperta campagna, Noemi avrebbe urlato contro di lui "Che cogl...che cogl..." e "Che mi hai fatto, che mi hai fatto". Nelle prossime ore si saprà la verità sulla morte di Noemi. E chi è stato, come è giusto, pagherà.