Le indagini sulla morte della ragazza 18enne romana sono tutt'ora in corso, si tratta probabilmente del caso di Cronaca Nera più efferato dall'inizio dell'anno. Oltre a questa tragedia si è associato da poco un altro caso di cronaca, dove un ragazzo di nome Luca Traini è stata arrestato dopo aver tentato di compiere una strage nella comunità africana per vendetta di quanto successo a Pamela Mastropietro.

Le ultime novità sul caso di Pamela

Il 31 Gennaio scorso nei dintorni delle campagne di Pollenza (MC), sono stati ritrovati due trolley con all'interno il corpo smembrato di una giovane ragazza, Pamela Mastropietro.

La 18enne si trovava nelle Marche dallo scorso ottobre come ospite di una struttura per il recupero di tossicodipendenti, da dove fuggì il 29 Gennaio senza cellulare né documenti, con al seguito solamente un trolley di colore rosso. Sabato scorso il GIP di Macerata, tale Giovanni Manzoni, ha confermato l'arresto dell'unica persona in quel momento sospettata: Innocent Oseghale, Nigeriano di 29 anni. Al momento il giovane si trova in carcere ad Ancona con l'accusa di occultamento e vilipendio di cadavere. Luca Traini, non appena venuto a conoscenza della responsabilità del nigeriano, ha deciso di vendicare la morte della ragazza andando a colpire tutta la comunità africana del quartiere: sparando all'impazzata contro qualsivoglia uomo di colore nei pressi dell'abitazione del nigeriano.

Secondo le ultime ricostruzioni Luca Traini è un neonazista che avrebbe trovato un pretesto per colpire i neri per dare un segnale contro l'eccessiva presenza di immigrati. Tralasciando il gesto di Traini, Pamela è stata brutalizzata e tagliata in 20 pezzi tanto da far pensare inizialmente agli inquirenti che si trattasse di un rito voodoo.

Ma alcuni particolari emersi nelle ultime ore, probabilmente, rendono il tutto ancora più macabro.

Le è stato asportato il pube

Il quotidiano Il Messaggero riporta che la ragazza, oltre ad essere stata smembrata in 20 pezzi, ha subito l'asportazione e la ripulitura del pube; il movente di questo gesto sembra essere un tentativo di copertura di una violenza carnale.

Il carnefice ha utilizzato un'abbondante quantità di candeggina, sia sul suo corpo che su quello della ragazza, portando gli investigatori a sospettare fortemente di uno stupro prima dell'omicidio. Sfortunatamente a causa delle condizioni del corpo della giovane non è stato ancora possibile risalire alla causa della morte.