Dimenticarsi le chiavi in casa e non sapere che fare. Una situazione spiacevole in cui si sono trovate molte persone. La scorsa notte, un 36enne di Brescia ha cercato di rincasare in modo certamente inusuale: si è aggrappato alla grondaia nel tentativo di raggiungere il balcone del suo appartamento. Il tentativo però non è passato inosservato. Alcuni residenti hanno subito pensato che quella persona vestita di bianco avvinghiata alla grondaia fosse un ladro ed hanno chiamato i carabinieri. E' successo in viale Duca degli Abruzzi. I militari del nucleo Radiomobile sono arrivati rapidamente ed hanno fermato il 36enne.

A questo hanno poi chiesto la ragione per cui stava scalando il palazzo. Lui ha risposto che aveva dimenticato le chiavi in casa.

Situazioni ambigue vanno sempre segnalate

Una notte agitata in viale Duca degli Abruzzi. I carabinieri di Brescia, dopo aver verificato la versione del 36enne, hanno ripreso il pattugliamento della zona. Quella persona vestita di bianco aggrappata alla grondaia non era un ladro, come avevano pensato alcuni residenti, ma un proprietario di casa che aveva dimenticato le chiavi all'interno. Le forze dell'ordine hanno comunque ricordato ai residenti di segnalare sempre situazioni ambigue per contribuire ad aumentare la sicurezza.

Morire per le chiavi di casa

Qui pro quo a parte, il 36enne di Brescia può ritenersi fortunato.

L'anno scorso, la 27enne britannica Simone Jarvis si era trovata in situazione simile: aveva dimenticato le chiavi in casa e, dopo aver cercato di entrare nel suo appartamento dalla finestra, è morta. Il dramma è accaduto [VIDEO] a Bristol.

La Jarvis, madre di un bimbo, aveva partecipato a una festa con il fidanzato e il fratello. Mentre tornava a casa si era resa conto di aver dimenticato le chiavi all'interno dell'appartamento. La prima cosa che le era venuta in mente era stata quella di scalare la palazzina. Purtroppo il tentativo è stato fatale. La 27enne ha fatto un volo di circa 7 metri. Secondo il Bristol Post, la ragazza aveva riportato profonde lesioni al capo.

I medici del Southmead Hospital di Bristol avevano riscontrato un importante trauma cranico e non erano stati in grado di salvare Simone Jarvis.

Il fidanzato e il fratello della vittima avevano detto agli investigatori di aver tentato, invano, di farle cambiare idea. Simone ha pagato con la vita la voglia arrampicarsi. Per i giudici inglesi la morte della ventenne è stata il frutto di un 'terribile incidente'.