Solo qualche giorno fa ci eravamo occupati della sentenza del Tar che aveva respinto il ricorso dei legali del Samsara, noto lido gallipolino, ribadendo l'ordinanza comunale di sgombero dell'area demaniale per la scadenza della concessione e per l'uso difforme della licenza.

Lido Zen, ordine di sgombero

Nelle ultime ore, un simile provvedimento è stato formalizzato dall'ufficio demanio del Comune di Gallipoli ad un altro famoso stabilimento, il lido Zen. Tale disposizione ha fatto seguito ad un'ispezione compiuta dalla Capitaneria di porto lo scorso 5 agosto che in quell'occasione elevò un verbale, nei confronti dei gestori, con una sanzione di mille euro.

Dalla documentazione dell'autorità marittima è risultato che lo stabilimento aveva fra l'altro utilizzato la spiaggia, come nel caso del Samsara, in maniera diversa da quanto prescritto nella licenza.

Nel provvedimento amministrativo emesso dal Comune di Gallipoli si conferma tale infrazione, nonostante le memorie difensive che la società Simant srl, titolare dello stabilimento, avrebbe presentato contro il provvedimento. Il verbale della Capitaneria fa preciso riferimento all'utilizzo della concessione che prevedeva solamente la 'posa di ombrelloni e sdraio, ma in realtà era utilizzata quale area ad uso discoteca', un beach party, pari pari a quelli organizzati dal Samsara. I termini sono perentori, sessanta giorni di tempo per sgomberare tutta l'area non potendo nemmeno contare sulle autorizzazioni comunali in quanto la concessione è scaduta dopo la proroga avuta nel 2014.

Ora ci sarà il ricorso al Tar ma le probabilità che lo Zen possa riaprire i battenti sono molto scarsi come la vicenda del Samsara insegna.

D'altronde, il provvedimento era nell'aria, molti stabilimenti sono al vaglio dell'autorità marittima che già durante la scorsa stagione balneare aveva svolto su tutto il territorio le verifiche sulle concessioni e sull'utilizzo degli stabilimenti.

Le reazioni della politica locale

Non si sono fatte attendere, ovviamente, le reazioni della politica locale per l'ennesimo provvedimento contro un altro rinomato stabilimento. In primis, il gruppo consiliare di 'Gallipoli Futura', con il capogruppo Fasano che nell'esprimere la propria soddisfazione per il puntuale accertamento 'fuga i dubbi che circolavano in città e non solo su una temuta disparità di trattamento'.

Gallipoli Futura punta l'indice contro la presunta 'incapacità dell’amministrazione del sindaco Minerva' che non sarebbe in grado di gestire con programmazione la principale fonte di ricchezza del paese, il Turismo. Questi provvedimenti - conclude Fasano -, non fanno bene al settore ma soprattutto pregiudicano l'economia cittadina e l'immagine che la città di Gallipoli si è faticosamente costruita nel corso degli anni.

Ora, in tutta la fascia costiera jonico-salentina è scattato l'allarme per gli ulteriori provvedimenti che le autorità preposte ai vari controlli potrebbero intraprendere nei confronti dei gestori dei stabilimenti balneari.

Insomma, a pochi mesi dall'inizio della bella stagione, continuando in questa direzione, c'è il rischio di cancellazione o disdette, da parte dei turisti attratti dalla splendida costa salentina, con tutte le conseguenze per gli operatori del settore.