Era da troppo tempo chiusa la porta del suo vicino tanto da pensare che l’uomo, un docente d’arte, Il Prof, come veniva chiamato, fosse partito e non avesse fatto più ritorno da ben 7 anni nel quartiere veneziano dove abitava da tempo. Ma il vicino di casa ha avuto dei dubbi e, quindi, armandosi di una torcia, ha forzato la porta ed è entrato nell’abitazione ritrovandosi davanti una scena davvero inquietante. Disteso su una brandina, mummificato, vi era infatti il cadavere del professore, Lelio Baschetti, nato nel 1943, ormai in decomposizione da più di 7 anni.
A dimostrazione di ciò una ricevuta di un prelievo bancario, trovata nel portafoglio dell’uomo, risalente all’anno 2011 di importo di 700 euro. Soldi che sono stati trovati insieme alla ricevuta, mai toccati. Sul conto corrente del docente, infatti, da allora non risultano più movimenti se non l’accreditamento della pensione con un ammontare di circa 80 mila euro che l’Inps andrà a recuperare.
La sorella sarà erede universale: 'Non lo sentivo da più di dieci anni'
Della “scomparsa” si era accorto, in un certo modo, solo l’anagrafe del Comune di residenza che, già dal 2013, lo aveva cancellato dal registro, non motivando, però, tale decisione.
“Non sentivo mio fratello da oltre dieci anni” così ha commentato la morte dell’uomo la sorella Ilaria, che ora erediterà tutti i beni del defunto, ovvero la casa a Venezia nel quartiere di Santa Marta e un conto di circa 100 mila euro tolti gli 80mila che spettano all’Inps.
I due non si vedevano più da quando avevano lasciato la casa dei genitori, quando lei si era sposata e diventata mamma, mentre il fratello era rimasto solo, senza neanche degli amici intimi che potessero sospettare l’accaduto.
Il ricordo dei colleghi e degli alunni del liceo artistico di Venezia
“Un collega solitario che non faceva facilmente amicizia né dava molta confidenza” così lo ricordano i docenti del liceo Artistico di Venezia dove aveva insegnato per quasi tutta la sua carriera.
Laureato in astronomia, il Prof non aveva una famiglia propria. Era un grande appassionato d’arte, dipingeva con i pastelli e talvolta esponeva le sue opere come era accaduto nel 200 presso la galleria Benvenuti di San Marco. Sconvolgenti sono le parole con cui lo ricorda una sua allieva: “Una volta, quando tornammo dalle vacanze estive, il Prof ci disse: “Scusate se non riesco a parlare bene, ma non ho dialogato con nessuno per tutte l’estate”.