Alta tensione a Gaza, dove non sembrano destinati a placarsi gli scontri tra palestinesi ed esercito dello Stato di Israele impegnato a fronteggiare le proteste organizzate in occasione del “Land Day” nei pressi della barriera difensiva di confine, trasformata per l'occasione in un grande campo di battaglia. Il lancio di pietre e ordigni incendiari di fabbricazione artigianale, in sedi diversi punti dell'area presidiata da Tsahal, da parte dei manifestanti in rivolta contro l'occupazione militare della Striscia, ha scatenato la durissima reazione dei soldati di Tel Aviv con lacrimogeni e spari verso i civili in tumulto.

Molto pesante il bilancio parziale dei disordini, che secondo fonti vicine ad Hamas parla di almeno 15 morti e più di mille feriti, alcuni dei quali si troverebbero adesso in gravissime condizioni dopo il trasporto di emergenza nelle strutture ospedaliere gestite dalle autorità palestinesi.

Esercito di Israele apre il fuoco sui civili a Gaza

Per contenere la pressione dei rivoltosi, le truppe israeliane hanno provveduto ad istituire una zona di massima sicurezza chiusa attorno alla Striscia, circondata da carri armati e check point militari dotati di armamenti anti-sommossa, con l'intenzione annunciata di reprimere “ogni tentativo di far breccia nella sovranità” dello Stato ebraico. Inflessibile la linea del ministro della Difesa dell'esecutivo conservatore Avigdor Lieberman, uomo forte delle istituzioni di Tel Aviv: “Chiunque si avvicinerà alla nostra barriera di sicuezza rischierà la vita” ha annunciato l'esponente dell'ala ultra-ortodossa della destra nazionalista rivolgendosi agli organizzatori della “Marcia per il Ritorno”.

Gaza, 1400 feriti e 15 morti al confine con Israele

Dal governo di Israele, in queste ore, piovono accuse di “istigazione al terrorismo” all'indirizzo del gruppo dirigente di Hamas al quale Netanyahu e colleghi attribuiscono un ruolo determinante nell'accensione della miccia di una rivolta dagli esiti imprevedibili, alla quale starebbero partecipando circa 17.000 civili.

Il bollettino di guerra in arrivo dai territori della Striscia di Gaza subisce continui aggiornamenti e minuto dopo minuto si procede alla drammatica conta dei feriti e delle vittime rimaste sul campo: difficile pensare che a breve si possa trovare una soluzione politica valida per porre fine alla carneficina.