Muore all'età di 76 anni il pluripremiato scienziato Stephen Hawking, che con le sue scoperte ha dato un contributo enorme alla cosmologia moderna. Sono state molte le sue scoperte riguardanti i buchi neri, come il fatto che possano essere descritti dalle leggi della termodinamica, intuizione avuta nel 1974 ma provata sperimentalmente solamente nel 2010, o la dimostrazione che dopo il Big Bang si siano creati molti mini buchi neri, nel 1971. È inoltre riuscito a dimostrare come i buchi neri possano essere caratterizzati solo da massa, momento angolare e carica elettrica, fornendo per la prima volta una descrizione di un buco nero dal punto di vista fisico.
Queste ed altre sue scoperte, insieme a molti altri studi e ricerche, gli sono valsi molti premi e riconoscimenti come la Medaglia Albert Einstein nel 1979 o la Medaglia presidenziale della libertà conferita da Barack Obama nel 2009.
Il lungo percorso con la malattia
Purtroppo, Hawking ha dovuto convivere la maggior parte della sua vita con la sclerosi laterale amiotrofica, una sindrome degenerativa nota con l’acronimo SLA che causa problemi motori, di respirazione e di parola. Proprio per questo, Hawking ha usato un computer che gli permetteva di esprimere i suoi pensieri e di risultare comunque uno degli scienziati più influenti nel campo dell’astrofisica. La malattia comparve all’età di 13 anni, ma ebbe serie ricadute nel 1963, quando aveva 21 anni, che lo costrinsero a camminare prima con il bastone e poi con la sedia a rotelle; aveva una aspettativa di vita di 2 anni.
Fortunatamente, la malattia ebbe un decorso lento, così Hawking continuò i suoi studi e le sue ricerche.
Ad annunciare la sua morte è stato il portavoce della famiglia, ieri mattina presso la sua casa a Cambridge.
La psicologia della malattia: quando si perde il controllo di se stessi
Come già detto, Stephen Hawking era affetto di una malattia degenerativa che ha fatto interamente perdere il controllo sul suo corpo, ma cosa si passa e quali fattori psicologici entrano in gioco quando si è affetti da una malattia del genere?
La depressione è il fattore più comune che segue alla scoperta di una malattia degenerativa, lo stesso Hawking ammise di esserne stato affetto quando i dottori hanno comunicato la misera aspettativa di vita. Tutto diventa più opaco, diventa difficile concentrarsi e persino le normali attività della giornata diventano difficili da fare.
Spesso sottovalutata, la depressione è stata classificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la seconda causa di disabilità riguardante le malattie fisiche o psicologiche, al primo posto troviamo l’infarto.
Solitamente, i pazienti affetti da malattie degenerative tendono ad isolarsi, a rifiutare aiuti e persone e infine, dopo del tempo, arriva l’accettazione della malattia. Lo stesso Hawking ha vissuto tutti questi passi durante la convivenza con la SLA, passando da un periodo di depressione alla continuazione degli studi fino ad arrivare all’accettazione completa cercando di vivere la sua vita al meglio.