Gli avevano diagnosticato la SLA a soli 21 anni, prospettandogli solo un paio d'anni di vita. Invece Stephen Hawking, uno dei più grandi astrofisici del nostro tempo, che con le sue teorie sul Big Bang e sui buchi neri ha rivoluzionato la moderna astronomia, è vissuto altri 50 anni ed oltre, stimolato dal suo grande cervello. E' spirato a Cambridge, a casa sua, circondato dai familiari. Uno scienziato illustre, un uomo pieno di spirito, che, nonostante la grave malattia invalidante, non ha mai perso il senso dello humour. I suoi tre figli hanno annunciato la sua dipartita ricordando l'uomo straordinario che era, ma soprattutto la sua perseveranza e il suo umorismo, a cui molti scienziati si sono ispirati.

Cosmologo di fama mondiale

Stephen Hawking è stato riconosciuto in tutto il mondo, scientifico e non, come il più grande astrofisico dell'epoca ma è diventato un personaggio di fama mondiale proprio per la sua forza. Nonostante la malattia ha continuato a dedicarsi alla ricerca e per un portatore di atrofia muscolare progressiva o amiotrofica, una sindrome correlata alla Sla, non è così semplice come possa sembrare. Ha insegnato per anni come professore di matematica presso l’Università di Cambridge, la cattedra che anni prima era appartenuta ad Isaac Newton. La malattia degenerativa lo aveva colpito da giovanissimo, ebbe i primi sintomi a soli 13 anni ma da allora non si è mai lasciato intimidire: a soli 20 anni era già laureato ed un anno dopo iniziò ad avere problemi di motilità alle mani.

Perse l'uso delle corde vocali nel 1985 dopo una tracheotomia, che aveva dovuto subire per una grave forma di patologia respiratoria mentre nel frattempo si trovava già costretto su una sedia a rotelle ed aveva difficoltà ad alimentarsi da sé.

Una grande forza di volontà

Hawking diceva sempre di essere costretto a parlare tramite un computer, ma che nella sua mente era diverso, era libero di spaziare ovunque.

Le sue comunicazioni, infatti, avvenivano mediante un sintetizzatore vocale appositamente creato per lui. Con gli anni però faceva sempre più fatica ad utilizzarlo, per cui si prestò a fare da cavia per un progetto di ricerca che prevedeva l'innesto di uno scanner cerebrale che avrebbe tradotto in parole l'attività elettrica delle aree cerebrali deputate alla fonazione.

Stephen Hawking non si è mai arreso di fronte alle più grandi difficoltà ed è per questo che ha riscosso l'ammirazione di tutto il pianeta. Ha sempre detto di essere fortunato perché, pur avendo una grave patologia, ogni altro aspetto della sua vita è stato, senza dubbio, eccezionale.