Fulminato da una potentissima scarica elettrica partita da alcuni cavi a media tensione che – secondo una prima ricostruzione – avrebbe appena sfiorato con il braccio meccanico di una gru. Stefano Podda, nato a Villamar 37 anni fa, ma da tempo residente ad Arzachena, è morto così la scorsa mattina, all’interno del villaggio vacanze “Isuledda”, che si affaccia sul litorale de “La Colonia”, a pochi chilometri di strada dal paese di Cannigione. Il giovane – che lavorava da tempo come manutentore all’interno della struttura – è stato immediatamente soccorso dai medici del 118.

I sanitari però – nonostante il rapido intervento – non hanno potuto far niente: il suo cuore ha cessato di battere, nonostante gli innumerevoli tentativi di farlo ripartire. L’arresto cardiaco non gli ha lasciato scampo. Il giovane lascia un bimbo di pochi anni e la moglie. Sul luogo del tragico incidente è anche arrivato un elicottero dei vigili del fuoco, che sarebbe servito per trasportarlo con urgenza in ospedale. Le indagini sono state affidate ai Carabinieri della stazione di Arzachena e ai loro colleghi del reparto territoriale di Olbia.

Una tragica fatalità

Erano da poco passate le 8 della scorsa mattina quando – secondo quanto ricostruito dagli investigatori – Stefano Podda, esperto manutentore, si trovava all’interno del villaggio turistico per effettuare dei lavori.

La mattina – insieme ad un collega - avrebbero dovuto infatti spostare del materiale che poi sarebbe dovuto essere smaltito. In quelle ore il terreno era bagnato e molto fangoso – a causa delle incessanti piogge dei giorni scorsi – e il manutentore (a bordo di un camioncino dotato di gru), doveva scaricare dal cassone del materiale ferroso.

Un’operazione – molto probabilmente compiuta decine di volte - che alla fine però si è trasformata in tragedia. Il giovane infatti sarebbe sceso dal camioncino e avrebbe iniziato a manovrare la gru, dal lato del mezzo. Nel momento in cui ha agganciato il carico, è accaduto quello che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.

Una scarica da 15mila volt

Appen il giovane ha infatti mosso la gru, il braccio meccanico avrebbe toccato dei cavi elettrici di media tensione (appartenenti ad una linea privata) che hanno emesso tutta la loro energia: una scarica violentissima da 15mila volt che non ha lasciato scampo al manutentore. Che – in men che non si dica – è stato attraversato dalla corrente che lo ha scaraventato per terra, di fronte agli occhi attoniti del collega che in un primo momento non si è nemmeno reso conto di cosa fosse accaduto. Per questa tragedia la procura di Tempio – guidata da Andrea Garau – ha aperto un’inchiesta per capire cosa sia realmente accaduto la scorsa mattina, in particolare per capire se tutte le norme di sicurezza sul lavoro fossero state rispettate. E proprio per questo motivo nel centro vacanze “Isuledda” sono anche arrivati gli ispettori dello Spresal della Assl di Olbia che dovranno accertare -se ci sono – le eventuali responsabilità.