Come nei romanzi di avventura in mare, tra filibustieri, capitani coraggiosi e naufraghi innamorati. Una famiglia ha fatto una scoperta eccezionale, visto e considerato che sulle spiagge e negli oceani del mondo attuale si trovano in genere solo plastiche di ogni genere e dimensione, al limite risalenti al XX secolo, e mozziconi di sigaretta. Ma la famiglia è australiana e si trovava nella selvaggia isola di Wedge nel sud ovest del Paese a passeggio su una spiaggia. Dalla sabbia è emersa una bottiglia di vetro dalla forma particolare contenente un messaggio.
Sulle prime sembrava uno scherzo, ma l'interesse e la curiosità suscitati da quel ritrovamento, hanno portato a fare indagini fino a scoprire che si tratta della più antica bottiglia mai trovata in mare. Ha 132 anni.
Il messaggio di un capitano del 1886 in forno
Kym e Tonya Illman stavano facendo una passeggiata su una spiaggia dell'isola australiana di Wedge a 180 chilometri da Perth, quando dalle dune è emersa una bottiglia senza tappo e con all'interno un biglietto arrotolato e legato con uno spago. Quel foglio era datato 12 giugno 1886. I signori Illman incuriositi ed eccitati dalla scoperta hanno preso la bottiglia e l'hanno portata a casa. Per asciugare il messaggio che era bagnato l'hanno messo per pochi minuti a bassa temperatura in forno.
Asciutto e srotolato, ha restiuito non una romantica dichiarazione d'amore ma un testo scritto a mano in tedesco dal capitano di una nave che si chiamava 'Paula'. Sempre più incuriosita, la coppia ha fatto qualche ricerca on line e ha scoperto che il messaggio era parte di un esperimento sulle rotte oceaniche e marittime promosso dall'Osservatorio navale tedesco che all'epoca chiedeva ai capitani delle imbarcazioni di gettare bottiglie in mare con indicazioni sulla data, il nome della nave, la rotta, la posizione, il porto di partenza e quello d'arrivo.
Paula, salpata da Cardiff, era diretta a Makassar, in Indonesia. Infatti il messaggio dà informazioni precise: la nave si trovava a 950 chilometri dalla costa sud-occidentale australiana. Sul retro della nota, c'è la richiesta di consegnarlo all'Osservatorio o di contattare il consolato tedesco.
Riscontri scientifici
Sempre più affascinati, i coniugi sono andati al Western Australian Museum e grazie alla consulenze di esperti quali lo storico Ross Anderson è stato confermato che si trattava di una bottiglia di gin ddi fabbricazione olandese del 19esimo secolo così come la carta che conteneva.
Ancor più eclatante è stato il ritrovamento da parte di studiosi negli archivi tedeschi proprio del Giornale di bordo originale della nave Paula, che ha confermato le informazioni contenute nel messaggio. In una nota del diario di bordo del 12 giugno, il capitano ha appuntato di aver gettato una bottiglia in mare, alla deriva. Quella bottiglia ha galleggiato per poi arenarsi tra la sabbia ed essere disseppellita grazie a una tempesta. Si tratta del più antico messaggio in una bottiglia che sia mai stato trovato: il precedente aveva 108 anni d'età. Questo ne ha 132.
Straordinaria scoperta
Ai comuni mortali forse questa scoperta dice poco e niente. Ma per gli esperti si tratta di un ritrovamento eccezionale.
Perché agli specialisti di archeologia marittima il testo dà molte informazioni sulle correnti marine. La nave del 1886 si trovava a ben 950 chilometri dall'australia. Come avrà fatto la bottiglia ad arrivare fin là? Secondo i ricercatori, lanciata nelle acque dell'Oceano Indiano, ha navigato un anno per poi approdare in quella costa. Ora la bottiglia con messaggio allegato prestati dalla famiglia al Western Australian Museum sarà esposta al pubblico un paio d'anni.