Tutto è cominciato nella tarda mattinata del 22 marzo 2018 con uno scramble, nel gergo militare l’ordine di decollo immediato, di due caccia dell’Aeronautica Militare italiana basati all'aeroporto di Istrana, in provincia di Treviso, diretti nella zona settentrionale della Lombardia, per identificare un velivolo che aveva improvvisamente perso il contatto radio con il servizio di controllo del traffico aereo nazionale.

Dalle lezioni apprese dagli eventi dell’11 settembre, l'improvviso silenzio radio, come questo, potrebbe essere conseguenza di un dirottamento del velivolo.

In tal caso le procedure Nato prevedono l’attivazione di una catena di comando e controllo che convoglia le informazioni a un ente dell’alleanza atlantica basato a Torrejon (Spagna) il quale, valutata la situazione, può ordinare, come in questo caso, il decollo della cellula di allarme destinata all’intercettazione ed al riconoscimento dell’eventuale minaccia. I due Eurofighter Typhoon, questa la denominazione dei velivoli, hanno raggiunto l’area alla massima velocità superando la barriera del suono, oltre i milleduecento chilometri all’ora. Il superamento di questo invisibile muro determina un “bang sonico” generato ogni volta che un oggetto, in questo caso l’aereo, si muove all’interno di un fluido a una velocità che corrisponde a quella del suono.

L’intensità del boato dipende dalla quota di volo del velivolo e dalle condizioni climatiche, in questo caso favorevoli alla propagazione, come ha spiegato un comunicato dell'Aeronautica, specificando che il superamento della barriera è dovuto alla necessità di raggiungere l’area nel minor tempo possibile.

Intercettazione al confine con la Svizzera

Guardando il tragitto del Boeing 777 sulla nota applicazione Flight Radar 24, in cui è possibile seguire in tempo reale tutti gli aerei civili che volano nel mondo, si vede l’aeromobile compiere sul nord Italia una virata di 360° nei cieli della Valle d’Aosta per poi riprendere, verosimilmente dopo il ripristino del contatto radio, la rotta originaria.

Questa procedura così inusuale potrebbe rappresentare il momento in cui i due caccia si sono affiancati al velivolo allo scopo di procedere alla sua identificazione (avvenuta sopra Biella) e, contemporaneamente, imponendo la citata virata al fine di evitare il sorvolo dello spazio aereo svizzero. Dopo questa fase la coppia di jet è tornata alla propria base.

Paura della popolazione nei social

I bang sonici, tuttavia, scambiati per il rombo provocato dal terremoto, hanno generato panico tra la popolazione di Lombardia e Piemonte e prudenza nelle autorità che hanno imposto di evacuare scuole o il tribunale di Bergamo. Sui social network molti i commenti da parte della popolazione preoccupata dell’accaduto mentre le varie amministrazioni comunali provvedevano a rassicurare che non vi erano state registrate esplosioni nelle aree interessate.

Al contrario, sempre sulle piattaforme social, gli appassionati di aviazione non si sono allarmati ma hanno identificato subito l’origine del misterioso rumore.

A seguito di questo evento la Procura di Bergamo aveva inizialmente preso in considerazione, come atto dovuto, di aprire un fascicolo per indagare sull’accaduto, notizia smentita successivamente in quanto, secondo l’organo giudiziario, il superamento della barriera è avvenuto in una situazione di emergenza.

Al servizio del Paese

L’Aeronautica Militare attraverso i suoi velivoli, garantisce per tutto il periodo dell’anno la prontezza operativa per garantire la difesa dello spazio aereo nazionale e Nato, dalle basi di Grosseto, Gioia del Colle e Trapani in cui hanno sede rispettivamente il 4°, il 36° e il 37° Stormo, tutti dotati dello stesso modello di caccia Eurofighter.

Sulla base di Istrana, vicino a Treviso, è "rischierata" a rotazione da ogni reparto una coppia di velivoli per assicurare la copertura del settore nord dell’Italia, per garantire una maggior rapidità di intervento rispetto alle basi situate nel sud Italia.