Il mondo della Scuola non finisce mai di suscitare scalpore e provocare nei genitori paura, terrore, dubbi, domande: 'mio figlio non vuole andare a scuola, perché?'. Una scuola che alterna le vittime, si passa dalla violenza degli alunni nei confronti delle insegnanti ai maltrattamenti che quest'ultime infliggono agli studenti. Un mondo che sembra aver dimenticato lo scopo per il quale è stato costituito: l'insegnamento, il rispetto, l'educazione, valori che molto spesso vengono sostituiti dall'odio e dall'incitamento al bullismo. L'ennesimo caso è accaduto a Pomezia, vittime bimbi di età compresa tra i 3 e 5 anni, alunni di una scuola d'infanzia sottoposti a continui maltrattamenti da parte di tre maestre, ora agli arresti domiciliari.

Le telecamere nascoste dagli agenti hanno confermato le paure delle mamme

La squadra mobile di Pomezia ha arrestato stamattina tre maestre accusate di aver continuamente sottoposto bambini di 3 e 5 anni a maltrattamenti fisici, psicologici e morali. L'indagine è nata dalla denuncia di quattro mamme insospettite dal cambiamento del carattere dei propri figli, bimbi che a questa età dovrebbero essere gioiosi e allegri e non violenti e arrabbiati con il mondo, dubbi che aggiunti alla loro non voglia di andare a scuola, hanno spinto le mamme a capire la verità. I carabinieri di Pomezia non hanno perso tempo e dopo aver ascoltato i sospetti delle quattro donne, hanno installato nelle aule della scuola d'infanzia telecamere e microfoni nascosti che hanno confermato ciò che accadeva, immagini e parole che hanno portato l'immediato arresto delle tre insegnanti.

Umiliazioni, schiaffi, insulti su bambini di 3 e 5 anni

Le immagini riprese dalle telecamere non lasciano dubbi, cosi come le parole cattive con le quali le maestre si rivolgevano a loro. Insulti, come 'Tu sei il brutto', 'tu il cattivo', minacce dette con l'intenzione di terrorizzare i bambini: 'oggi nessuno verrà a prenderti, i tuoi genitori ti lasciarenno qui a scuola', parole che si alternavano alle umiliazioni, agli schiaffi.

Bimbi che venivano strattonati per le braccia o per il grembiule, altri presi per i capelli e altri ancora, che per punirli di "nulla", venivano fatti mettere in ginocchio in un angolo dell'aula per isolarli dai compagni. Le immagini spiegano chiaramente il motivo per il quale questi bimbi cosi piccoli non amavano recarsi a scuola, una scuola che non insegnava sicuramente l'amore e il comportamento corretto, ma solo la violenza e la paura.