E' ritornata finalmente a casa Rosa Di Domenico, la quindicenne di Sant'Antimo, che aveva fatto perdere le proprie tracce dieci mesi fa, catapultando la famiglia in un incubo lacerante. Rosa è tornata in Italia alle 17.30, di lunedì 5 marzo. Giunta all'aeroporto di Capodichino, dove è atterrata con un aereo proveniente da Instanbul, è stata ascoltata a lungo dagli inquirenti, prima di riabbracciare tutta la sua famiglia.
Il racconto della giovane al pubblico ministero
La ragazzina, scappata da casa il 24 maggio dello scorso anno, è stata ascoltata in aeroporto durante un lungo interrogatorio.
La piccola ha dichiarato dinnanzi al pubblico ministero, Rossana Massimo Esposito, della procura di Napoli Nord di Aversa, di essere scappata per amore, perché era convinta di provare un sentimento verso quell'uomo pakistano molto più grande di lei, conosciuto sui social network.
L'adolescente, che ha parlato con il magistrato per più di tre ore di fila, in presenza di una psicoanalista, ha rivelato elementi che adesso sono al vaglio degli inquirenti. L'obiettivo, ora che la piccola Rosa è tornata dai suoi cari, è quello di ricostruire tutti i dieci mesi, per comprendere anche il ruolo e le rispettive responsabilità del suo innamorato, Alì Qasib.
Sul capo del ventottenne pachistano, residente a Brescia, ma resosi irreperibile dopo la Scomparsa della ragazzina, per adesso pende un mandato di cattura internazionale.
Lo straniero è anche indagato per sequestro di persona e sottrazione di minore.
Gli inquirenti ritengono che Qasib abbia sedotto attraverso il web anche altre ragazzine. Nonostante la versione di Rosa Di Domenico, che avrebbe affermato di non aver subito violenze fisiche e di essersi allontanata volontariamente dalla famiglia per seguire l'uomo, gli inquirenti continuano a scandagliare la vita di Alì Qasib, che ha comunque tenuto con sé una minore, facendola viaggiare illegalmente in diversi Paesi.
Rosa infatti, ha rivelato di essersi spostata in nave senza alcun tipo di documento, in compagnia di Qasib, nascosta al buio tra gli scatoloni all'interno di un camion. La ragazzina ha riferito anche che sarebbe stata accompagnata proprio dal pachistano al Consolato italiano in Turchia, per ritornare in Italia dalla sua famiglia.
Ricordiamo che la vicenda ebbe inizio tre anni fa, quando Rosa aveva solo tredici anni. La pressione dell'uomo sulla giovanissima, i cambi improvvisi nel suo atteggiamento, l'invio di foto compromettenti avevano indotto i genitori a sporgere diverse denunce contro Alì Qasib, fino a quando Rosa sparì nel nulla.