Secondo il centro di calcolo sismologico della zona euromediterranea EMSC, uno sciame sismico, con scosse di entità compresa fra magnitudo 2.1 e 2.9 sulla scala Richter, avrebbe interessato oggi il cuore della Toscana. La prima scossa - la più forte - di magnitudo 2.9, sarebbe stata registrata all'una esatta (ora italiana) ed è quella che è stata avvertita con maggior intensità dalla popolazione locale. A seguire altre due scosse: una di magnitudo 2.3 all'1:38 e un'altra di 2.1 alle 2:45. L'epicentro dello sciame sismico sarebbe stato individuato, secondo l'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia INGV, in provincia di Siena.

I comuni compresi in un raggio di 20 chilometri sono Castiglione d'Orcia e San Quirico d'Orcia a 4 chilometri, Montalcino a 8 chilometri, Pienza a 10 chilometri, Seggiano a 11 chilometri, San Giovanni d'Assi a 14 chilometri, Buonconvento e Caste del Piano a 15 chilometri, Arcidosso, Abbadia San Salvatore e Montepulciano a 18 chilometri, Trequanda a 20 chilometri. Le scosse sono state avvertite dalla popolazione, ma non hanno provocato danni a persone o cose.

Ieri scossa a Murlo

Nella giornata di ieri, 29 marzo, una scossa di magnitudo 2.0 della scala Richter, aveva colpito Murlo, comune con una popolazione di 2389 abitanti, sempre in provincia di Siena, però più a nord rispetto allo sciame sismico che si è attivato questa notte.

Provincia di Siena, epicentro del più antico terremoto italiano di cui si ha testimonianza

Nella provincia di Siena, precisamente a Sovicille, sembra si sia verificato il più antico Terremoto italiano di cui si hanno notizie, tra l'altro molto scarse e frammentarie. Nel 217 avanti Cristo un sisma di magnitudo stimata intorno a 6.6 gradi della scala Richter, colpì il cuore della Toscana, provocando grandi sconvolgimenti idrogeologici nell'intera area che, all'epoca, faceva parte del territorio assoggettato alla crescente potenza dell'Impero di Roma.

Ciononostante, le zone a più elevato rischio sismico della Toscana, secondo la mappatura odierna, sono le zone prospicienti l'Appennino. In particolare la provincia di Lucca, a nordovest - dove si è verificato il violento sisma di magnitudo 6.5 della scala Richter che colpì la Garfagnana e la Lunigiana il 7 settembre 1920, provocando almeno 171 vittime e danni fino al IX-X grado della scala Mercalli - e la provincia di Firenze a nordest - colpita il 29 giugno 1919 da un sisma di magnitudo 6.3 della scala Richter, che causò più di 100 morti e almeno 400 feriti nella zona del Mugello.