È ormai in fin di vita Sergei Skripal, il 66enne ex colonnello dei Gru, i servizi segreti militari russi, avvelenato nei giorni scorsi a Salisbury in Gran Bretagna, mentre si trovava con la figlia Yulia di 33 anni. Le condizioni dell’ex spia, secondo alcune fonti governative inglesi, sarebbero molto gravi, tanto da far dubitare sulla sua sopravvivenza. Mentre la donna, che era arrivata da alcuni giorni in visita al padre dalla Russia, potrebbe farcela, pur essendo ancora in coma, così come l’agente che per primo ha soccorso la coppia. I due sono stati ritrovati su di una panchina domenica 4 marzo: “Sembrava si fossero pesantemente drogati, lei era accasciata, priva di sensi, mentre l’uomo gesticolava guardando verso il cielo” ha raccontato una testimone.
Un intrigo internazionale
Gli inquirenti si sono subito resi conto della complessità della vicenda, un caso che sembra tratto da una delle avventure di James Bond, tanto che le indagini sono state immediatamente tolte alla polizia locale ed affidate da Scotland Yard all’unità antiterrorismo. Prima dell’avvelenamento le due vittime sono state insieme in un centro commerciale e a pranzo in un ristorante, posto preventivamente sotto sequestro dalle autorità. Non è stato semplice scoprire la sostanza usata per colpire l’ex spia e sua figlia. Gli accertamenti hanno dimostrato che sarebbero stati intossicati con del gas nervino, un potente agente chimico usato in passato in altri celebri casi internazionali, come l’omicidio di Kim Jong-nam, l’odiato fratellastro del dittatore nordcoreano Kim Jong-un, ucciso il 13 febbraio 2017 all’aeroporto di Kuala Lumpur in Malesia.
Il tradimento di Skripal
Le autorità sembrano trovarsi di fronte ad un complicato intrigo internazionale, con al centro la figura di Sergei Skripal, sicuramente il bersaglio mirato di questo tentativo di omicidio. L’ex colonnello russo, dopo una lunga carriera nei servizi segreti del suo Paese, nel 1995 è avvicinato dagli 007 inglesi del MI6, con cui inizia a collaborare, rivelando in cambio di soldi i nomi di diverse spie russe in Gran Bretagna.
Ma nel 2006 viene scoperto ed arrestato con l’accusa di “alto tradimento per spionaggio”. Nel 2010 però, insieme ad altri, è oggetto di un clamoroso scambio di spie tra Russia e Stati Uniti. Da quel momento, l’uomo si stabilisce nel sud dell’Inghilterra insieme alla moglie Liudmila, morta nel 2012 in seguito ad un carcinoma.
Di recente anche il 43enne figlio maggiore di Skripal sarebbe deceduto in circostanze non meglio specificate, durante un viaggio a San Pietroburgo con la compagna. Subito dopo il caso di Salisbury le autorità russe si sono dichiarate del tutto all’oscuro della vicenda, aggiungendo di non avere informazioni a riguardo e di voler collaborare.
Parole che non hanno convinto il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, che è arrivato a minacciare il ritiro della delegazione ufficiale inglese (ma non della squadra nazionale) dai prossimi mondiali di calcio in Russia, nel caso in cui Mosca non voglia far luce su una vicenda che ricorda diversi altri celebri omicidi di ex spie, passate a collaborare con l’Occidente, come quello di Aleksandr Litvinenko, contaminato nel 2006 con un tè corretto al polonio radioattivo.