Lo stato soleggiato degli USA ha ufficialmente preso delle decisioni sul controllo delle armi, a seguito della terribile sparatoria della Douglas High School, a Parkland. A nemmeno un mese dalla tragedia – avvenuta il 14 febbraio – la Camera dei Rappresentanti dello stato ha approvato una legge che ha alzato l’età in cui poter comprare un’arma da fuoco: da 18 a 21 anni. Ad allontanare ulteriormente i giovani dal mercato più mortale del mondo, l’imposizione di un periodo d’attesa di tre giorni sulle vendite, col fine di valutare il grado di maturità con cui si effettuano le richieste.

Le pressioni politiche non sono mancate, in particolare da parte degli studenti sopravvissuti al massacro, i quali hanno spinto per tutte queste settimane affinché si prendesse una decisione reale. E così quella che dai media è stata definita una “seconda Columbine” si è tramutata in un appello disperato per la prevenzione di simili stragi.

Di ieri è stata la seduta di otto ore che ha visto i legislatori dello stato discutere sulla questione, arrivando a votare per il disegno di legge. Tasto dolente resta però il divieto totale di vendita di armi d’assalto: quello che era stato chiaramente l’argomento su cui gli studenti fecero più pressione, ha finito con l’essere l’unico scartato dal banco dei legislatori.

Aggiungere carne al fuoco

Altro oggetto di forte critica è stato l’aggiunta all’attuale disegno di legge della possibilità, da parte di alcuni membri della scuola pubblica – eccezion fatta per alcuni docenti -, di poter avere addosso armi da fuoco come “misura preventiva”. Trasformando così un inizialmente valido disegno di legge in un ragionamento che lascia non pochi dubbi sulla sua validità: il miglior modo per contrastare chi possiede armi da fuoco non è certo quello di mettere pistole in mano a tutti incondizionatamente.

L’unica scappatoia ancora valida è l’impossibilità di avere armi d’assalto nelle scuole, oltre al divieto di possedere qualsiasi arma ai docenti che insegnano all’interno delle aule. Una magra consolazione, che tuttavia resta valida ai fini della prevenzione.

Pareri contrastanti

Tra le critiche più accese nel mondo politico, molti legislatori afroamericani temono per l’incolumità delle minoranze etniche, costrette da ora in avanti a stare sotto gli occhi – e il grilletto – di docenti sospettosi e pronti ad aprire il fuoco sugli studenti.

Degno di nota è l’aspro commento della comunità afroamericana, che sosteneva come, con tale disegno, “è più probabile che [gli studenti] vengano fucilati nel mezzo di una situazione disciplinare”.

Le famiglie delle vittime della Douglas High School hanno in gran parte festeggiato il passaggio della proposta di legge, invitando il governatore repubblicano della Florida Rick Scott a firmarla al più presto. Malgrado i pro e i contro, è indubbio secondo la maggioranza dei cittadini che questo disegno sia solo l’inizio di quello che – si spera – possa essere un passaggio graduale verso l’eliminazione totale delle armi da fuoco nelle scuole, da decenni oggetto di dibattito nella nazione a stelle e strisce.