Notizia che fa scalpore negli ultimi giorni è l’annuncio della sindaca di Torino Chiara Appendino: l'oggetto del discorso è stato un attacco rivolto alle istituzioni italiane, incapaci a suo avviso di garantire un'adeguata tutela degli omosessuali mediante la registrazione all'anagrafe dei figli di coppie gay. Difatti, continuano le battaglie legali delle famiglie omosessuali per raggiungere un'adeguata tutela giurisdizionale che possa pareggiare la tutela dei diritti delle coppie eterosessuali e, in questa lotta, la sindaca si è schierata dalla loro parte.

Le sue intenzioni sono chiare e la battaglia consiste nell’abbattere gli stereotipi ormai scardinati in molti altri paesi nei confronti delle coppie dello stesso sesso. Il problema, ormai presente da tempo nel nostro paese, ha costretto molte coppie con la volontà di avere dei figli, a recarsi all'estero pur di far riconoscere legalmente il proprio figlio come tale.

Chiara Appendino ha deciso di recarsi personalmente all'Anagrafe per registrare i figli di due coppie omosessuali, realizzando una piccola rivoluzione in uno Stato che fin allora non aveva mai visto un intervento di simile portata.

La consigliera comunale Chiara Foglietta ha annunciato fieramente il primo riconoscimento legale di un bambino figlio di due mamme, prestando un'attenzione particolare dettata dal fatto che sia riuscita a far riconoscere il proprio bambino, frutto dell’amore tra lei e la propria compagna, anche davanti alla legge, grazie all’intervento dell'Appendino.

La sindaca non ha intenzione di fermare qui la sua campagna sull’uguaglianza e sul riconoscimento dei pari diritti nei confronti delle coppie omosessuali e sui rispettivi figli.

Genitore, ma non per la legge

Nonostante le critiche e i commenti negativi ricevuti anche sui social nei quali ha condiviso il suo intervento, la sindaca sembra disposta a perpetrare la sua lotta nel tentativo di inseguire nuovo orizzonti.

Il tentativo è quello di riaprire un dibattito nel Paese, in modo da sensibilizzare l'opinione pubblica a non chiudersi nei bastioni difensivi di una realtà retrograda, ma cercando di ampliare il raggio della propria sensibilità per contemperare le istanze differenti senza condannarle ad una 'esclusione degli inclusi'.

I diritti LGBT sono ad oggi uno degli argomenti più caldi presenti sulla bocca dell'opinione pubblica, creando una grande scissione nel Paese: l'intervento della Appendino ha fatto pendere l'ago della bilancia nei confronti di una nuova apertura, manifestando la volontà di bilanciare gli interessi contrastanti e di sensibilizzare ad un intervento giurisdizionale che possa tutelare ogni genitore, specie chi lo è in via di fatto ma non viene riconosciuto dalla legge.