Recentemente il giornalista russo Maxim Borodin è morto in ospedale, dove era stato ricoverato a seguito di una caduta dal balcone del quinto piano del suo appartamento di Ekaterinburg, una città situata sul lato orientale degli Urali. La versione ufficiale diffusa dalle autorità parla di tentativo di suicidio e, stando a quanto riportato da alcuni conoscenti, risulta che il 32enne giornalista del 'Novy Den' fosse un'anima assai inquieta e soffrisse ultimamente di depressione. Proprio tale fatto potrebbe essere fondamentale per non scartare la pista del suicidio, ma ci sono delle altre versioni più 'alternative' che parlano di un contesto più ampio.
L'inchiesta di Borodin sui combattenti russi presenti in Siria
Diverse testate giornalistiche locali e internazionali hanno riportato che Borodin aveva fatto delle inchieste giornalistiche sull'utilizzo non ufficiale di soldati russi nelle fila dell'esercito governativo siriano. Tale uso era stato inizialmente negato e in seguito ammesso dallo stesso governo russo. Alcuni analisti ed opinionisti sostengono che il governo della Russia aveva nascosto tale fatto per non turbare eccessivamente l'opinione pubblica sull'utilizzo di soldi pubblici per finalità militari 'segrete'. Inoltre, secondo alcune versioni non ufficiali sulla morte di Borodin, sarebbe probabile che proprio tali inchieste abbiano dato fastidio a certi settori del governo e/o del 'deep state' politico/militare che governa la Russia.
Il 'mistero' dei giornalisti morti in Russia, tutto opera del governo o 'complotto occidentale'
La strana morte di Borodin ha riacceso il dibattito sul 'mistero' dei giornalisti 'antigovernativi' morti in Russia. Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato sul sito web del Manifesto, dall'ascesa di Vladimir Putin nel 2000 ad oggi, sarebbero almeno 120 i giornalisti che sono morti in circostanze sospette.
Su ciò, c'è da dire che secondo diversi oppositori dello stesso Putin dietro tutte queste 'strane morti' ci sarebbe lo stesso governo e i servizi segreti, mentre secondo i sostenitori dell'attuale governo si tratta di suicidi, 'morti sospette' o in alcuni casi anche di cosiddette 'false flag' compiute da alcuni paesi occidentali al fine di destabilizzare la stessa Russia.
Indubbiamente, c'è da dire che, al di là della propaganda e delle diverse ipotesi, il mistero di queste 'strane morti' resta e, se è indubbio che in certi casi pare molto probabile che ci sia stato lo zampino di alcuni settori più o meno 'deviati' dello stato russo, bisogna dire che su altri bisognerebbe indagare ancora di più.