E' quasi incredibile l'episodio che è accaduto sabato scorso nel bellissimo duomo di Vicenza. Durante la funzione della sera, intorno alle 19,30 una fedele, nel raggiungere la madre seduta nei banchi centrali ha scorto un uomo masturbarsi indisturbato.

Insieme alla madre ha prontamente avvisato le forze dell'ordine componendo il 113. In pochi minuti si è recata la pattuglia più vicina allo storico luogo di culto. Gli agenti, entrati in chiesa, hanno scorto l'uomo ancora con la cerniera dei pantaloni abbassata.

Si trattava di Salesa Casali, un ventinovenne immigrato dal Kenya ma cittadino italiano.

L'uomo, con precedenti specifici, era già stato arrestato in precedenza per atti osceni in luogo pubblico. Si era masturbato presso i una sala dei magazzini Zara sempre nel capoluogo veneto.

La reazione spropositata dopo l'intervento degli agenti

Il suo trasporto negli uffici della Questura è stato davvero movimentato. All'intervento degli agenti all'interno del duomo, nonostante avesse ancora la cerniera dei pantaloni abbassati ha praticamente negato l'evidenza, ma il peggio per gli uomini delle forze dell'ordine è arrivato mentre lo conducevano nei loro uffici.

All'interno dell'auto Salesa Casali ha dato letteralmente in escandescenza, prendendo a calci e pugni la portiera ed i vetri, probabilmente per cercare di fuggire.

Ma il peggio di sè lo ha dato una volta arrivati negli uffici della Polizia di viale Mazzini.

Una volta sceso dall'auto, si è scagliato contro gli agenti che lo stavano accompagnando. Uno di loro ha ricevuto dal kenyano due pugni in faccia, ed è dovuto ricorrere alle cure dell'ospedale vicentino, per farsi ricucire il labbro, spaccato da uno dei colpi ricevuti.

Adesso è di nuovo libero

Nella giornata di lunedì è stato processato per direttissima ma, nonostante i reati compiuti, come accade quotidianamente per episodi del genere, il giudice si è visto costretto a liberarlo, nonostante fosse già stato colpito da un divieto a permanere in città. Ci si è solo limitati a dargli un ulteriore provvedimento del genere.

Molte le polemiche sui social a commento di questa notizia. Sul banco degli imputati la carenza di norme nel codice penale volte a punire con maggior severità non solo chi compie atti osceni, ma anche e soprattutto chi si macchia di reazioni violente nei confronti delle forze dell'ordine, che ormai sono sempre più impunite.