Siria - Dopo lunghe battaglie per il controllo della regione, il governo Siriano è nuovamente in controllo della città di Douma, sita nei pressi di Damasco. La città era sotto il dominio del gruppo ribelle Jaish al-Islam ed è stata teatro del sospetto attacco con armi chimiche dello scorso week-end. Dopo la conquista della città, il governo di Bashar al-Assad riprende il controllo totale della regione della Ghouta Orientale, tassello fondamentale nel mosaico della guerra civile siriana.

Siria, la caduta di Douma

Il ministro della Difesa russo dichiara che la situazione nella città di Douma si starebbe "normalizzando".

Quasi 14.000 ribelli siriani, con le loro famiglie, hanno lasciato la città dopo il cosiddetto "piano di evacuazione" tra i ribelli e l'esercito russo. La polizia militare russa controlla ora l'ordine della città. "Sono i garanti dell'ordine e della legge in città", ha dichiarato il ministro della Difesa. Nel frattempo, alcuni esperti starebbero valutando l'effettivo utilizzo di armi chimiche nell'ipotetico attacco da parte dell'aviazione siriana. Bashar al-Assad e il Cremlino continuano a dirsi estranei circa l'utilizzo di armi chimiche, definendo le accuse dell'occidente un "pretesto inventato per destabilizzare la già delicata situazione".

Siria, situazione in bilico. Attacco imminente?

"Preparati Russia, perché i nostri missili arriveranno e saranno belli, nuovi e intelligenti!

" con queste parole, Donald Trump, ha minacciato formalmente un attacco imminente via Twitter. Qui di seguito, il tweet incriminato:

Gli Stati Uniti starebbero vagliando tutti i possibili scenari.

La portavoce della casa bianca, Sarah Sanders, ha dichiarato che una decisione militare non sarebbe ancora stata presa, ma arriverà. Gli USA ritengono la Russia e la Siria responsabili per l'incidente accaduto nel week-end.

Il preside,nte russo, Vladimir Putin, ha risposto al tweet del tycoon americano dicendo: "Usate i missili per combattere i terroristi" aggiungendo che, in caso di attacco, risponderanno.

La casa bianca dichiara che il presidente non ha una precisa scaletta da seguire, ma si pensa che un'azione militare sarebbe prevista per il week-end. Il cacciatorpediniere "Donald Cook" staziona minaccioso nel mar mediterraneo.

Emmanuel Macron, presidente della Francia, deciderà come muoversi nelle prossime ore. Il giovane presidente specifica, però, che qualsiasi iniziativa sarà rivolta contro le risorse chimiche del governo siriano. Nel frattempo, la premier britannica Theresa May ha inviato diversi sottomarini che si starebbero dirigendo verso la Siria, senza chiedere il consenso del parlamento. La situazione è tesa e sembra destinata ad esplodere nelle ore a seguire.