In montagna, specialmente a certe altitudini, il rischio di infortuni e incidenti è sempre alto e dietro l'angolo. Ciò che è successo sulle nevi della nota località valdostana l'altra notte, ha davvero dell'incredibile, e fortunatamente un lieto fine. Come riporta il quotidiano La Stampa sulle pagine web della cronaca locale di Aosta, lo spavento è stato pari alla sorpresa delle forze dell'ordine, il giorno dopo, quando tutto si è concluso nel migliore dei modi.
Scambia il Ventina per la strada verso l'albergo e si perde
Pavel è il soggetto protagonista di questa avventura.
Estone, 30 anni, stava trascorrendo le vacanze presso una struttura di Cervinia. Due sere fa deve aver esagerato con i brindisi e sulla strada del ritorno verso l'albergo, la confusione data dall'abuso dell'alcol, stava per degenerare in una bruttissima avventura.
Cervinia è la stazione sciistica più alta dell'intero arco alpino, si trova infatti a 2050 metri sul livello del mare. Meta affascinante e paradiso degli sciatori. Stando a quanto hanno riportato le forze dell'ordine, il ragazzo avrebbe imboccato la mitica pista Ventina dopo essere uscito dal locale dove si trovava, scambiandola per la strada verso l'albergo.
Il personale della struttura ha dato l'allarme non vedendo rientrare l'ospite, Carabinieri, Forestali e vigili del fuoco con due unità cinofile l'hanno cercato tutta la notte invano.
Trovato dal personale di un rifugio sulle piste
Quando sono arrivati al rifugio a quota 2.400 metri i due ragazzi in servizio al rifugio sulle piste non potevano crederci. La porta era stata forzata e un ragazzone dormiva profondamente sui cuscini dello chalet. Erano le 8.30 di ieri mattina e la brutta e sconsiderata avventura di Pavel stava per avere una conclusione positiva.
I militari ipotizzano che sia arrivato allo chalet intorno alle 2,3 del mattino dopo aver camminato qualche ora, risalendo la pista di notte al freddo senza attrezzatura e abbigliamento adeguati, fortunatamente ha trovato nel suo girovagare confuso un rifugio dove ripararsi.
Le temperature in questa stagione anche a quell'altitudine non sono più rigidissime e dentro il rifugio il clima era mite, avesse passato la notte all'addiaccio forse, ipotizzano i carabinieri, l'avventura sarebbe potuta finire molto peggio. Se la caverà con un'ammenda per il danno procurato e per aver smobilitato le forze dell'ordine inutilmente, ma niente denuncia.