Succede a Cagliari, una donna di 64 anni, ex bidella in pensione dopo 40 anni di servizio si toglie la vita nella sua abitazione. Non ha retto all'accusa di abuso sessuale su una bambina di 4 anni presentata dai genitori. La donna aveva da poco ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini, aperto due anni fa, ma la notizia di rinvia a giudizio del pm deve aver stravolto la donna.

L’accaduto non pare un fatto raro: ultimamente le notizie di abuso di minore sembrano essere sempre più all’ordine del giorno. Resta difficile, però, associare le parole sessualità e bambini, eppure già Freud aveva parlato di sessualità infantile: il problema è comprenderne il limite.

Sessualità infantile e sviluppo psicosessuale

La sessualità infantile concerne tutti quei fenomeni che riguardano il campo del desiderio sessuale, dello sviluppo psico-fisico e del comportamento del bambino. È proprio Sigmund Freud che,con la sua teoria psicoanalitica, rivoluzionò la visione occidentale del bambino.

In alcune sue opere approfondì il ruolo della sessualità, evidenziando che la pulsione sessuale è fondamentale nell’uomo ed è generata dalla libido, che diffusa in tutto il corpo provoca eccitazione, trovando la soddisfazione tramite il piacere. Tutto ciò viene elaborato grazie all’analisi dei sogni, dove già aveva scoperto che contenuti traumatici avevano contenuti sessuali derivati da traumi infantili.

Il bambino per Freud non è dunque “innocente “ come si crede: sin dai primi giorni ha pulsioni sessuali che porta con sé attraverso quelle che sono le fasi dello sviluppo psicosessuale. Ogni fase corrisponde a diverse età evolutive. La prima fase, fase orale, riguarda i primi 2 anni di vita. Si privilegia la zona erogena della bocca, attraverso la quale il bambino, non solo soddisfa il suo bisogno primario, ottenendo nutrimento dal seno materno, ma ne trae anche piacere tramite una stimolazione sensoriale.

A questa segue la fase anale, in cui il bambino (2/3 anni) impara a controllare la defecazione e trae piacere nel controllo dell’espellere e del trattenere.

La fase successiva è denominata fase fallica: tra i 3 e i 5 anni il bambino scopre la differenza tra i sessi ed è completamente coinvolto nel complesso di Edipo; a questa succede la quarta fase, fase di latenza, in cui l’infante, tra i 5 e i 6 anni, supera il complesso e le pulsioni sessuali si assopiscono in favore dei rapporti sessuali.

Le pulsioni si risvegliano nell’ultima fase dello sviluppo psicosessuale, quella genitale, in cui vi è una crescita psico-fisica. Se lo sviluppo sessuale segue l’iter descritto la crescita consente il raggiungimento di un’identità “normale”. Viceversa si possono manifestare fissazioni oppure perversioni sessuali.

Quello di Freud non è un invito all’abuso su minori, ma bensì l’analisi di uno sviluppo psicofisico che ci accompagna sin dai primi giorni di vita.