Nella notte, a Caltanissetta, un'operazione della squadra mobile di Caltanissetta, ha portato all'arresto dell'ex Presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante e insieme a lui altre cinque persone. Allo stato attuale, Montante è Presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta e Presidente di Reteimpresa Servizi S.r.l. di Confindustria Nazionale. L'accusa è quella di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.
Arrestati anche tre poliziotti per spionaggio
Gli arrestati si trovano tutti agli arresti domiciliari e insieme a loro ci sarebbero anche tre poliziotti accusati di spionaggio e che agivano su ordine di Antonello Montante.
Mentre un ulteriore indagato è stato interdetto dall'esercizio di pubblico ufficio per un anno. L'accusa principale, per tutti è quella di aver creato un'associazione per delinquere per reati contro la pubblica amministrazione oltre all'accesso abusivo al sistema informatico. Praticamente il Montante aveva messo in piedi questa associazione con lo scopo di spiare le indagini che erano iniziate contro di lui tre anni fa, dopo le confessioni di alcuni pentiti di mafia che avevano fatto il suo nome.
Il paladino della legalità aveva legami con la mafia
I legami con la mafia che erano venuti fuori erano lampanti. Infatti Antonello Montante era amico, nonché socio in affari, di Vincenzo Arnone, il boss di Serradifalco e figlio dell'altro boss morto suicida in carcere nel 1992 Paolino Arnone.
Due anni fa gli era stato recapitato un avviso di garanzia, dopo aver scoperto anche che Vincenzo Arnone era stato anche suo testimone di nozze. Un fulmine a ciel sereno per il Montante, visto che, anni prima era stato uno dei protagonisti della svolta antimafia di Confindustria ed essendo stato, anche, Responsabile Nazionale per la Legalità e considerato appunto il Paladino della Legalità, il simbolo della riscossa degli imprenditori siciliano contro Cosa Nostra.
I tre poliziotti arrestati, invece, due sono in servizio e uno in pensione. Facevano parte di una rete di informatori e avrebbero passato al Montante dei file e dei documenti riservati a cui avevano facilmente accesso. Amedeo Bertone è il Procuratore che si sta occupando della vicenda aiutato da Gabriele Paci, da Stefano Luciani e da Maurizio Bonaccorso.
Si attendono presto dei risvolti nella vicenda.