Un 61enne originario del Marocco che lavora da 30 anni in una ditta di Melzo, in provincia di Milano, è stato licenziato perché, adesso, la sua mansione è svolta da un robot. Il benservito è arrivato proprio quando al lavoratore mancano solo 4 anni per andare in pensione. Non solo: l'azienda non vuole riconoscergli i contributi mancanti per andare in pensione. La ditta di Melzo, specializzata nella produzione di contenitori, ha acquistato un robot che posiziona tappi provvisori sui barili, prima della tinteggiatura. Il lavoratore licenziato 'per giusta causa' svolgeva proprio tale mansione.

La vicenda del signore licenziato è venuta alla ribalta grazie a Mirko Mazzali, delegato alle periferie del sindaco di Milano.

Tutti gli altri posti di lavoro sono occupati

Oltre a fare sopralluoghi, Mazzali è anche avvocato penalista e adesso vuole fare chiarezza sul licenziamento del lavoratore marocchino. Di recente ha anche pubblicato uno stralcio della lettera di licenziamento, da cui si evince che il 61enne è stato allontanato dalla ditta perché rimpiazzato da un robot. Nella missiva si sottolinea che la posizione lavorativa dell'operaio è stata soppressa e che si è cercato di affidargli altre mansioni, anche inferiori, ma connesse alla sua professionalità. L'azienda afferma che tutti i posti che possono essere attribuiti all'operaio sono però già occupati.

L'avvocato Mazzali non è specializzato in diritto del lavoro ed ora spera che qualche suo collega perori la causa del lavoratore licenziato 4 anni prima del pensionamento. Mirko Mazzali auspica che l'operaio possa ottenere una pensione decente. Purtroppo il primo tentativo di conciliazione non ha avuto un esito positivo. L'avvocato Mazzali rammenta che il 61enne, nel 1991, ha perso la mano destra, quindi deve convivere con una disabilità.

La previsione di Martin Ford

Il 61enne che vive in Lombardia è un'altra 'vittima' dei robot. In Italia e nel mondo tanti operai hanno perso il lavoro perché rimpiazzati dalle macchine. Martin Ford, imprenditore californiano, scrittore, editorialista e speaker ha scritto nel suo libro 'Rise of the Robots' (2015) che solamente il reddito minimo universale e garantito potrà difendere ogni lavoratore dalla perdita del lavoro generata dalla tecnologia.

I robot, secondo Ford, mettono in pericolo i capisaldi del capitalismo classico. Durante la presentazione del suo best seller, lo scrittore della Silicon Valley ha viaggiato molto, scoprendo che la tecnologia sta soppiantando il lavoro umano più velocemente di quanto prevedeva.