Il famoso pandoro veronese non sarà più sulle nostre tavole per il prossimo Natale, ma nemmeno per quelli successivi: la storica azienda Melegatti infatti è fallita proprio ieri 29 maggio 2018. A stabilirlo è stato il Tribunale di Verona, che ha dichiarato fallita anche la "Nuova Marelli" di San Martino Buon Albergo, la controllata della nota ditta di pandori veronese. Si conclude dopo la difficile e tragica storia legata all'azienda di San Giovanni Lupatoto: il pubblico ministero aveva fatto richiesta dei libri contabili per l'insolvenza e oggi il Tribunale ha accettato l'istanza riguardante la "forte condizione debitoria".
Fallimento Melegatti: circa 50 milioni di euro di debito
Il tracollo di Melegatti legato a motivi economici, è stato causato da cifre che parlano di circa 50 milioni di euro di debito, ma specialmente dalla parte dei dipendenti che in 350 perdono così il proprio posto di lavoro da operai e collaboratori dell'impresa di Verona. Non è stata utile la forte campagna pubblicitaria di supporto "Noi siamo Melegatti", lanciata prima del periodo natalizio del 2017 con la partecipazione di politici, attori e influencer che sui social incitarono il salvataggio della nota azienda di pandori. Inoltre, non è bastato il fondo statunitense D.E. Shaw & C che aveva stilato un programma di salvataggio nelle settimane passate per un impiego di 20 milioni di euro per rilanciare il brand ideato da Domenico Melegatti nel 1894, dopo aver brevettato il famoso pandoro.
I dipendenti della Melegatti: "Vogliamo dire la nostra"
Ieri mattina con un annuncio a pagamento sui giornali i dipendenti della Melegatti avevano lanciato un ultimo disperato appello per la richiesta di separare la sentenza sulle incombenze degli amministratori dalle strade che potrebbero offrire un futuro alla ditta. "Vogliamo dire la nostra.
Siamo il lato onesto, attendibile e serio, noi siamo quelli che fino ad ora con rispetto, sacrificio e senso del dovere hanno tenuto viva l'anima della ditta, il suo lievito madre e alla stessa maniera stiamo mantenendo viva la speranza" è scritto sulla lettera mandata al giudice del Tribunale di Verona. "Oggigiorno ci può essere un futuro solamente in merito all'unico, attendibile, serio e determinato progetto giunto dal fondo statunitense De Shaw & Co, che da più di un anno sta instancabilmente lavorando per questo e che è stato escluso misteriosamente.
Chiediamo aiuto separando la sentenza sull'operato degli amministratori, da quello sul domani di 350 famiglie" chiosa la lettera pubblicata da Fanpage. Purtroppo, tale appello non è stato preso in considerazione dal Tribunale di Verona, che nei prossimi giorni deliberà anche l'effettivo a livello pratico dell'insolvenza della nota azienda di pandori.