È morta ieri, 2 maggio, all'ospedale "Bufalini" di Cesena la diciottenne Rebecca Braglia che domenica 29 aprile era stata ricoverata in rianimazione, a causa di un trauma subito in un placcaggio in partita. In quel frangente, la ragazza aveva battuto violentemente la testa. Faceva parte degli Amatori Parma che erano impegnati in una partita di Coppa Italia di rugby a sette.
Il trasporto in ospedale è avvenuto in maniera immediata tramite elisoccorso, dato che le condizioni della ragazza sono apparse gravi fin da subito. Operata d'urgenza all'ospedale di Cesena per l'eliminazione di un ematoma subdurale, Rebecca era in prognosi riservata.
A nulla è servita l'operazione, seppur repentina ed eseguita da professionisti qualificati. La giovane ha lottato per tre giorni, ma non ce l'ha fatta.
Il padre saluta la figlia
"Ora gioca nel campionato dei cieli": questo il post del padre di Rebecca.
"Cara Rebecca...sono profondamente addolorato; mi stringo forte alla tua famiglia. Riposa in pace, piccola": queste le parole con le quali il capitano della Nazionale di rugby saluta la giovane per l'ultima volta via Twitter.
Una passione che Rebecca coltivava fin da piccola
Rebecca Braglia aveva cominciato a giocare a rugby entrando nel Reggio Emilia. In seguito era passata al Colorno e infine è giunta alla Amatori Parma, nelle cui file ha giocato costantemente fino al fatale match contro una formazione mista composta dalle giocatrici de Le Muse Ravenna e dello Scarlet Imola.
Il mondo del rugby si stringe intorno alla famiglia
Una tragedia inaspettata che ha scosso tutto il mondo rugbistico. Il presidente della Federazione italiana rugby, Alfredo Gavazzi, esprime il suo cordoglio alle persone che volevano bene a Rebecca immedesimandosi nei panni del padre dalla giovane.
Gavazzi ha affermato che la Federazione "continuerà a impegnarsi nel sensibilizzare tutto il movimento a comprendere come la tutela della salute dei nostri giocatori e lo sviluppo di una cultura del player welfare costituiscano una sfida fondamentale per la crescita del nostro sport in Italia".
Ancora una morte nel mondo dello sport
Purtroppo si assiste ancora una volta a una morte nel mondo dello sport. Come dimenticare il caso di Davide Astori oppure la più recente perdita del diciottenne giocatore Thomas Rodriguez o ancora la dipartita del diciasettenne Mario Riccio, senza parlare del caso Goolaerts.
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