Novara, 10 gennaio - Succede a Sozzago, paese in provincia di Novara, un omicidio che lascia l'amaro in bocca. Una donna di quarantacinque anni è stata uccisa dal compagno di un anno più grande.
I vicini danno l'allarme
Un uomo avrebbe ucciso la propria compagna massacrandola di botte. Ad avvertire le autorità sono stati i vicini della coppia i quali, probabilmente allarmati dalle grida. Già in passato, secondo le fonti, ci sarebbero stati litigi anche violenti tra i due. Non era quindi la prima volta che l'uomo alzava le mani contro la sua compagna e alcune volte anche in maniera pesante.
Un passato di violenze e carcere
A quanto pare il quarantaseienne avrebbe già scontato qualche anno di carcere a seguito di violenze domestiche, sempre nei confronti della sua compagna. La donna inoltre lo avrebbe difeso più volte sia di fronte alla famiglia che agli amici.
Cosa abbia spinto l'uomo a compiere un simile atto nei confronti della persona che aveva sempre perdonato i suoi atteggiamenti e i suoi errori e lo aveva sempre riaccolto tra le mura domestiche è un mistero. I Carabinieri stanno ancora conducendo indagini a riguardo.
Con tutta probabilità l'omicidio non sarebbe stato volontario ma conseguenza delle violenze reiterate nei confronti della donna. Forse un litigio particolarmente violento con delle tragiche conseguenze.
E pensare che tante volte la donna avrebbe perdonato il proprio carnefice riaccogliendolo in casa forse sperando ogni volta in un suo cambiamento.
Sentimenti distorti e famiglie distrutte
Sembra che sia gli amori deviati non finiscano mai di generare tragedie. Un esempio di qualche tempo fa è quello della donna che inviava foto a luci rosse della propria figlia minorenne al compagno, in quel caso come in questo un amore incondizionato rendeva uno dei due partner cieco di fronte alle perversioni e alle angherie del proprio compagno.
Un altro esempio è quello avvenuto quando un uomo sorpreso a praticare autoerotismo uccise la moglie, i tre figli e poi si suicidò, caso davvero assurdo avvenuto in Irlanda che pone davvero molti interrogativi sulla psiche umana. Il professore coinvolto nella vicenda era un elemento rispettato dalla comunità e vicepreside della scuola in cui lavorava, tanto rispettato quanto depresso. La ferocia con la quale ha reagito alla scoperta dei parenti è stata inaudita e i suoi compaesani e colleghi si stupiscono ancora di quello che ha fatto.