Il 25 maggio Harvey Weinstein si è ufficialmente consegnato alla giustizia americana. Di pomeriggio, si è poi recato dinanzi al Giudice del tribunale di New York per la prima udienza. Scarcerato dietro il pagamento di una ingente somma di denaro (10 milioni di dollari) a titolo cauzionale, l’uomo, prima di subire un regolare processo, dovrà rispettare molte misure restrittive. Vediamo di che si tratta.

Ieri l’arresto del potente ex produttore. Nel pomeriggio il Tribunale di New York ha ordinato il suo rilascio dopo il pagamento di una cauzione 10 mln di dollari

Il potente produttore cinematografico hollywoodiano si era presentato presso il distaccamento di polizia di Manhattan per consegnarsi finalmente alla giustizia americana. L’uomo, ricordiamo, nei mesi scorsi era stato accusato da due donne del loro stupro. Poche ore fa il Giudice del Tribunale di New York lo ha rilasciato dietro il pagamento di una ingente cauzione del valore di 10 milioni di dollari e dopo aver inflitto all'indiziato altre misure restrittive, in attesa che inizi il suo processo.

Dovrà portare un ‘braccialetto elettronico’, gli è stato requisito il suo passaporto, gli è stato vietato di allontanarsi dalla città di New York e, infine, gli è stato imposto di non lasciare per qualsiasi ragione lo Stato del Connecticut.

Insomma, in attesa del suo giudizio, Weinstein resterebbe in stato di arresto a piede libero.

La notizia è stata immediatamente battuta da tutte le agenzie di stampa internazionali e poi successivamente dalle redazioni esteri dei giornali di tutto il mondo. Lo stesso Weinstein è stato ufficialmente accusato di essere l’autore di due gravi reati di stupro nei confronti di due donne, rispettivamente nel 2004 e nel 2013.

Il processo farà piena luce sui gravi reati a lui ascritti.

Le accuse nei confronti di Weinstein: i due episodi, le indagini e i capi d’imputazione a lui ascritti

Il primo episodio risalirebbe al 2004 e farebbe riferimento all'accusa da parte dell’attrice Lucia Evans di aver subito violenza sessuale proprio da parte dell’allora potente produttore; il secondo, nel 2013, invece, si riferisce alla violenza psicologica oltre che fisica subita da un’altra donna: quest’ultima racconta di essere stata costretta a praticare un rapporto orale all'indiziato, contro la sua volontà.

Le indagini partite in questi mesi porterebbero all'accertamento di altri episodi di violenza del tutto simili a quelli per cui Weinstein sarebbe tutt'ora incriminato. I casi di violenza sarebbero venuti alla luce anche per le innumerevoli e successive denunce di molte vittime. Al presunto stupratore, infatti, sono state mosse tante denunce in molti paesi, sia in America (a Los Angeles) che in Europa (a Londra).

Le 'smentite' di Weinstein: 'Le presunte vittime mentono. Quei rapporti ci sono stati, ma erano tutti consensuali'

Chiaramente, l’indiziato Weinstein si dichiara del tutto innocente oltre che estraneo ai fatti a lui imputati, dichiarando di aver avuto con le sue accusatrici solo rapporti “consensuali”, non costringendo quindi nessuno a compiere atti sessuali contro la loro volontà.

Insomma, su questa affermazione molti nutrono forti dubbi, vista anche la sua posizione autorevole quando si sono svolti quei fatti.

Ieri mattina anche il suo avvocato, intervenendo successivamente al suo arresto, ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Il mio assistito sarebbe ‘solo molto adirato’ da tutta questa vicenda". Resta il fatto che il rinvio a giudizio di Harvey Weinstein rappresenti non solo il primo atto formale contro il noto ex potentissimo produttore cinematografico (fatto, quest'ultimo, impensabile circa un anno fa), ma anche la prima vera vittoria, conquistata delle due vittime che accusano l’uomo che ha spadroneggiato fino a poco tempo fa nello star system hollywoodiano.