Con lui era iniziata e, per ora, con lui è finita. Il 25 maggio, Harvey Weinstein si è consegnato al commissariato di Lower Manhattan, New York: sul produttore di Hollywood pendono due capi d'accusa, entrambi per Molestie. La cauzione, secondo la CNN, dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni di dollari: si tratta di una cifra considerevole, ma non un grande impedimento per Weinstein.

Infatti, il patrimonio netto del produttore originario di New York è stimato sui 200 milioni circa. Attrici del calibro di Uma Thurman e Angelina Jolie hanno dichiarato di aver subito molestie, così come tante altre donne legate al mondo dello spettacolo.

L'arresto

Al momento del suo ingresso in commissariato, Weinstein non ha rilasciato alcuna dichiarazione, così come la polizia e il procuratore distrettuale. In precedenza, tuttavia, il dipartimento delle forze dell'ordine aveva confermato l'esistenza di un'indagine a carico del produttore. Potrebbe essere solamente la punta dell'iceberg, viste le numerose confessioni delle vittime che potrebbero causare problemi ancor più gravi al magnate statunitense.

La sua carriera era già stata stroncata con le prime accuse, emerse dopo le inchieste del "New York Times" e del "New Yorker". Nel frattempo, la stilista Georgina Chapman, sua consorte, ha chiesto e ottenuto il divorzio: il produttore dovrà versarle 300mila dollari l'anno, cedendole al contempo due proprietà immobiliari, per un totale di 27 milioni.

Le origini dello scandalo

Il 5 ottobre 2017, a seguito di un'inchiesta, sono state portate alla luce le prime malefatte di Weinstein: le vittime, inizialmente poco più di una decina, si sono moltiplicate nei giorni successivi, arrivando a circa 100. Tra loro c'è anche l'attrice italiana Asia Argento che, in una dichiarazione rilasciata al "New Yorker", ha raccontato di essere stata attratta con l'inganno in una stanza di Hotel, per poi essere molestata.

La star italiana avrebbe spiegato il suo reiterato silenzio con il timore di ripercussioni professionali e personali.

Infatti, dopo l'uscita allo scoperto delle prime vittime, molte donne hanno trovato il coraggio di denunciare gli abusi e sconfiggere la paura. Questa tendenza comune ha portato all'esplosione di altri scandali, come quello che ha coinvolto l'attore Kevin Spacey.

#Metoo

A seguito del caso Weinstein, le vittime di tutto il mondo si sono fatte avanti, dando vita al movimento contro le molestie #metoo, hashtag usato per raccontare sui social la propria esperienza. Il movimento è stato premiato dal "Time" come "persona dell’anno": la celebre rivista ha anche riportato in copertina diverse star che, per prime, hanno avuto il coraggio di uscire allo scoperto e di raccontare le loro dolorose storie.