Le bufale sono un problema attuale e una minaccia reale: a tal punto che sia le nazioni che alcune multinazionali stanno prendendo provvedimenti per arginarlo.

Le bufale sul cancro

Oltre che a ledere una corretta rappresentazione sociale e politica delle loro vittime, le fake news colpiscono anche in campo medico: oggetto prediletto è il cancro. Una rapida ricerca sul web permette di vedere le innumerevoli false cure che pretendono di curare il tumore: cure a base di limoni, cure della gioia, cure che coinvolgono il bicarbonato di sodio; si contano fino a 400 "cure alimentari" e 175 terapie che vogliono sostituirsi alla medicina tradizionale.

Come mai queste terapie alternative riscuotono un così grande successo? Fabrizio Nicolis, presidente di Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), afferma che il cancro è il settore medico più vulnerabile alle fake news contandone almeno 85 riguardo a "cosa si nasconderebbe dietro la malattia" e 160 sulle sue cause. Una tale diffusione sarebbe giustificata dalla speranza offerta dai truffatori: il paziente, appena ricevuta la diagnosi, si trova sperduto, non sa più a cosa aggrapparsi e non vede più certezza nel suo futuro, è comprensibile dunque che si aggrappi a qualunque cosa gli offra una parvenza di salvezza.

Il portale contro le fake news in oncologia

La fondazione Aiom ha creato un sito con l'obiettivo di fornire informazioni corrette ai cittadini: www.tumoremaeveroche.it.

Il portale contiene informazioni generali sul cancro, sui mezzi disponibili per affrontarlo, e sulla prevenzione. Vi è poi la sezione "Scrivici", dove i cittadini potranno porre delle domande agli esperti, e ricevere così in risposta delle nozioni chiare, così da rivedere le proprie conoscenze: alcune delle domande che si possono leggere sul portale vedono ad esempio il forno a microonde causare il cancro, oppure il veleno di scorpione come rimedio.

Un portale simile ha una grande importanza, a parlare è Antonio Federici, della Direzione Generale Prevenzione del ministero: egli afferma che la prima medicina è una corretta informazione. Infatti è importante che i cittadini sappiano che al giorno d'oggi ci sono mezzi efficaci per combattere il cancro, e come prevenirlo. Si sofferma successivamente sui mezzi con cui le informazioni vengono reperite dai cittadini: infatti i pazienti sono molto informati, ma ciò non significa che siano bene informati.

A sostegno di questa tesi vi è il fatto che il mezzo più utilizzato per informarsi è Facebook (studi dimostrano anche che del 65% dei link aperti si legge solo il titolo e il sottotitolo), segue Google, e infine vi sono i quotidiani, che hanno solo il 14% di preferenza.