#Fake News, ovvero le bufale che operano in rete col fine di ottenere visualizzazioni disturbano persino Zuckerberg. In questo periodo il Ministro marco minniti ha adottato un provvedimento a riguardo che suscita polemiche. La Iena Matteo Viviani si è occupato della questione in un servizio recente andato in onda il 25 febbraio 2018.

Fake News

Nella task force della polizia postale che si occupa delle cosidette "fake news" ve ne sono 12 già certificate. Le Fake News operano in rete allo scopo di ottenere Click, fanno leva su stereotipi e luoghi comuni e le loro tematiche variano: ve ne sono sulla politica, ad esempio è famosa quella sulle schede elettorali spedite prive di simbolo del centrodestra agli elettori italiani che le hanno ricevute dall'estero; e ve ne sono per gli immigrati, per i quali sono stati persino inventati nomi di località che non esistono, come San Bernardo del Brenta, ovvero un fantomatico luogo in cui gli immigrati avrebbero protestato, perché il loro centro di accoglienza sarebbe stato collocato troppo vicino a un canile.Nonostante oggi sia facilmente verificabile se una notizia sia falsa, (ad esempio scrivendo il titolo della notizia accanto a "Fake News" su Google),le bufale continuano a girare e guadagnare, diffondendo disinformazione.

Provvedimenti sulle Fake News

Bufale come quelle sopra riportate sono contenute nell'archivio del commissariato online creato dal ministro dell'interno Marco Minniti, elaborato in occasione del periodo elettorale. Il commissariato messo in piedi da Minniti ha subito sollevato polemiche, perché, conferendo alla polizia postale il potere di stabilire la veridicità di una notizia, implicitamente, questo commissariato si trova nel ruolo di sostituire un giudice, e sembra allora lecito chiedersi quanto sia giusto che sia la polizia postale a stabilire cosa è vero e cosa no, riguardo al contenuto di una notizia che circola in rete. Il giornalista Massimo Mantellini, ad esempio, usa gli aggettivi "cretini" e "pericolosi" per descrivere le modalità applicate da Minniti.

Le Fake News non fanno più scandalo, di colpo ci troviamo sommersi di notizie false, Zuckerberg stesso sembra accorgersene [VIDEO], visto che prova ad elaborare sistemi, col fine di dare priorità, nel sul suo social, alle notizie diffuse da fonti attendibili: "Meno sensazionalismo e disinformazione" dichiarava il patron di Facebook, con indole rivoluzionaria contro le cosiddette Fake News.

La iena Matteo Viviani ha sperimentato sulla propria pelle l'effetto boomerang di una Fake News lanciata contro se stesso, con l'aiuto di un "creatore di bufale" per la realizzazione di un servizio, che è stato trasmesso nella puntata delle Iene del 25 febbraio. Lo stesso Matteo Viviani era però stato artefice di un servizio messo alla gogna e finito sotto accusa per aver utilizzato immagini da fonti non riconducibili all'argomento del servizio (Blue Whale).