Decide di uccidere la figlia e poi si lascia morire lanciandosi nel vuoto, dopo essere rimasto per più di 7 ore aggrappato al guardrail di un viadotto della A14. Ci troviamo a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti. Qui Fausto Filippone, 49 anni, dirigente della ditta Brioni, ha maneggiato i fili di una tragedia familiare che ha delle note drammaticamente shakespeariane.

Il folle volo di Marina Angrilli

A Chieti Scalo, da un balcone precipita, poche ore prima, la moglie di Filippone, Marina Angrilli di 51 anni. Muore poco dopo in ospedale per le gravissime ferite riportate.

Tuttora è in corso l’accertamento dei fatti . Fra le ipotesi a prevalere tra gli inquirenti vi è quella di femminicidio.

Lei era professoressa al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Pescara, lui un imprenditore. Sposati dal 2006, nel 2008 nasce la loro bambina. Una vita ordinaria, fino a questa domenica di follia.

Le immagini di lui proteso a guardare giù, nel vuoto, da quel parapetto della A14 sono ormai virali. La polizia arriva in tempo tentando di distogliere l’uomo dalla macabra intenzione. Ad intimarlo a desistere dal lanciarsi sopraggiunge anche la sorella, che subito nota il corpo della bambina esanime, 30-40 metri più in basso.

Nel frattempo, le ore passano. Le immagini agghiaccianti della morte della moglie iniziano a circolare in rete.

Si comincia a ricostruire e comprendere la dinamica dell’accaduto. Il luogo si fa sempre più affollato di curiosi, con dei giovani che addirittura si avvicinano pedalando al corpo della figlia. Tutto sembra ormai l’anticamera dell’inferno.

La morte e la dannazione

Le forze dell’ordine tentano di interpretare i gesti inconsulti di un uomo che sta guardando in faccia la morte, e sta giocando a dadi con essa.

La sorella e la madre dell’imprenditore scongiurano il familiare “Hai bisogno di aiuto…”. Ma negli occhi vitrei di lui, ormai, la decisione è stata presa. Le ultime parole da lui pronunciate sono “Perchè ho fatto una cosa tanto orribile?”. La risposta non è data sapersi. Resta li, sospesa nel vuoto, come lo è stato Filippone dalle 13,00 di ieri mattina.

Chiede a tutti di allontanarsi, di lasciarlo morire da solo ed è così che finisce la tragedia. Le ombre della passione, del furore, si diradano per lasciare intravedere i corpi di un padre e di una figlia ormai inermi, che giacciono lì, vicini eppure mai così lontani. Così lui ha deciso di spegnersi.