Sono stati condannati per omicidio colposo un medico psichiatra e tre agenti di polizia che hanno strangolato Andrea Soldi in un parco torinese il 5 agosto 2015, ucciso durante l'applicazione di un trattamento sanitario obbligatorio forzato. Il tribunale di Torino ha disposto 4 condanne da un anno e otto mesi di reclusione e un risarcimento di quasi 300.000 euro al padre Renato e alla sorella Maria Cristina. Il padre di Andrea: "I responsabili dovevano essere puniti".
I fatti
Andrea Soldi ha 45 anni, vive a Torino e soffre di un grave e invalidante disturbo psichiatrico, la schizofrenia paranoide.
Il padre Renato e la sorella Maria Cristina se ne prendono cura e cercano di offrirgli la migliore qualità di vita possibile portando con amore e pazienza questa croce sulle spalle. E' il 5 agosto 2015 quando Andrea si reca al parco a trascorrere qualche momento chiuso nel silenzio del suo lontano mondo psichico.
Il padre dichiara: "Era tranquillo, gli piaceva stare seduto su una panchina e non avrebbe fatto del male a nessuno". Ma la sanità e le forze dell'ordine decidono che lì Andrea non ci può stare perché è malato e rappresenta una minaccia pubblica, così viene disposto il trattamento sanitario obbligatorio forzato.
Il medico psichiatra Pier Carlo Della Porta scortato dai tre vigili Enri Botturi, Stefano Del Monaco e Manuel Vair raggiungono rapidamente il 45enne ma invece di accompagnarlo su un'ambulanza e trattarlo con umanità, lo circondano e diventano aggressivi fino a ucciderlo.
Secondo l'autopsia del medico legale Valter Declame, Andrea Soldi muore per strangolamento atipico.
La sentenza
Per il medico psichiatra e i tre vigili che hanno cagionato la morte violenta di Andrea strangolandolo senza motivo, il pm Raffaele Guariniello ha disposto la reclusione di 1 anno e 8 mesi e ha previsto per i familiari Renato e Maria Cristina una provvisionale di 295.000 euro, una condanna più giusta rispetto a quella che aveva formulato all'epoca dei fatti il pm Lisa Bergamasco.
Il padre fa un appello: "Quello che è successo a mio figlio Andrea non si dovrà mai più ripetere. Il mio unico desiderio adesso è che si ragioni su quanto è accaduto e si disponga un aiuto concreto alle famiglie che si occupano di pazienti psichiatrici".
Un caso, quello di Andrea Soldi, che ricorda le numerose vittime del tso forzato.
Se per il malato esistono delle terapie psicologiche e farmacologiche elettive, alla famiglia deve essere fornito un valido supporto nella gestione del paziente psichiatrico e deve essere anche garantito, come ricorda Renato, che i malati psichiatrici non vengano più stigmatizzati nè sottoposti a cure coatte fatto salvo per i casi in cui la contenzione rimane l'ultima e unica possibilità.