Il mare al largo di Terracina ha restituito ieri i due corpi mancanti di cui però nessuno aveva denunciato la scomparsa. Sono quelli di una madre e della sua bambina trovate abbracciate perché tenute a galla dal giubbotto di salvataggio che indossava la donna. Si tratta di Digne Cappe, 31 anni di origine cubana, e di Sofia, la figlia 4 anni. La donna era la compagna di Luigi Iacobucci, imprenditore casertano di 32 anni il cui corpo era già stato trovato nelle acque di Baia Domizia (Napoli) lo scorso giovedì. Il quadro di una tragedia che ha coinvolto tre persone e che fino a ieri era incerto, si è così chiaramente delineato.

I tre, la coppia e la figlia di lei, erano scomparsi in mare lo scorso 2 maggio. Una gita in moto d'acqua si è conclusa tragicamente in circostanze oggetto di indagine.

Corpi abbracciati in mare scambiati per migranti

A trovarle in mare ieri mattina a un miglio dalla Foce del Canneto, tratto di mare compreso tra Fondi e Terracina, è stata una motovedetta della Guardia di Finanza. Galleggiavano in mare abbracciate madre e figlia, la donna con addosso un giubbotto di salvataggio. All'inizio si è pensato che fossero due migranti e che in quel tratto di mare al largo di Terracina si fosse consumata l'ennesima tragedia della disperazione, forse a causa del ribaltamento di un barcone carico di africani, perché quei corpi in avanzato stato di decomposizione erano mulatti.

Ma è stata perlustrata per tutta la mattina l'area e di barconi non c'era traccia, né sono stati avvistati altri corpi in mare. Il giallo è stato presto risolto quando le motovedette della Guardia Costiera di Terracina e della Capitaneria di porto di Gaeta hanno raggiunto il luogo del ritrovamento e recuperato i due cadaveri.

Trasportate al porto di Terracina, le salme sono state identificate ed è stato chiaro che erano la compagna e la figliastra dell'imprenditore di Mondragone, in provincia di Caserta, Luigi Iacobucci, proprietario di supermercati nel basso Lazio, il cui corpo ancora legato al suo scooter d'acqua giallo fluorescente era stato ritrovato giovedì.

A scoprirlo era stato un elicottero dei vigili del fuoco al largo della spiaggia di Baia Domizia, località balneare campana che si trova nel golfo di Gaeta, a circa sei chilometri dalla foce del fiume Garigliano. Le ricerche si erano attivate dopo che il fratello dell'uomo con cui gestiva supermercati a Scauri, Ausonia e Minturno, ne aveva denunciato la scomparsa. Ma nessuno aveva segnalato la sparizione della mamma e della sua bambina. Solo ieri si è scoperto che a bordo dell'acquascooter Iacobucci non era solo. I due avevano una relazione ma non convivevano. Lui viveva con la madre, lei con la figlia a Mondragone dove lavorava in un supermercato. I corpi sono a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Indagano i carabinieri di Mondragone. Sarà l'autopsia a stabilire la causa della morte.

Cosa può essere accaduto

Lo scorso 2 maggio l'imprenditore è partito dai cantieri di Castel Volturno, località in provincia di Caserta, con la sua moto d'acqua. Si è diretto in una spiaggia di Mondragone per recuperare la sua compagna e la figlia della donna. Nessuno però sa cosa sia esattamente accaduto nel tragitto. Forse un incidente alla foce del Garigliano al confine tra Lazio e Campania concluso tragicamente. Quel tratto dove fiume e mare si incontrano, è segnalato come pericoloso per le imbarcazioni. I tre sarebbero stati traditi dalle correnti e dal mare mosso. L'uomo è rimasto attaccato alla moto d'acqua ed è poi morto. Madre e figlia sarebbero finite in acqua: la corrente le avrebbe trascinate verso nord per chilometri fino al punto dove sono state ritrovate abbracciate a pelo d'acqua.