Nota della redazione, 28 agosto 2021
: abbiamo depubblicato 14 articoli scritti da Luciano Bonazzi perché contenevano notizie imprecise o false. Bonazzi non scrive più per Blasting News dal 2018 e date le sue posizioni e la sua incapacità di valutare la veridicità delle fonti non scriverà mai più per Blasting News. Fino al 2018 abbiamo creduto che una piattaforma aperta a tutti, libera e indipendente potesse essere la soluzione per migliorare il giornalismo.

In realtà nonstante gli ottimi risultati alcuni autori come Bonazzi hanno approfittato della libertà concessa dalla piattaforma per fare propaganda diffondendo notizie false.

Oggi Blasting News è un media più maturo con una redazione internazionale di giornalisti che non permetterebbe più a Bonazzi di scrivere quello che ha scritto in passato. Abbiamo deciso di non cancellare alcuni degli articoli di Bonazzi e di inserire in ognuno una nota per spiegare ai lettori quello che è successo con trasparenza.

Angelo Paura - Global Head of Content

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In questi giorni, nella capitale iraniana sono in atto manifestazioni anti-Usa per contestare l’uscita degli Stati Uniti dall’intesa sul nucleare e la conseguente escalation militare tra l’Iran e Israele. In questo quadro, la diplomazia Europea si muove per salvare l’accordo. Sabato 12 maggio 2018, l’alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari Esteri e la Politica di sicurezza Federica Mogherini, ha convocato urgentemente un vertice diplomatico.

Al summit, che si terrà martedì 15 maggio, saranno presenti i ministri degli esteri di Francia, Germania e Regno Unito, che incontreranno Mohammad Javad Zarif, capo della diplomazia di Teheran.

Il tentativo di Ue e Iran, sarà quello di difendere l’intesa sul nucleare dalla repentina decisione adottata dalla nuova amministrazione statunitense.

Federica Mogherini, commentando il prossimo incontro con il rappresentante di Teheran, ha definito 'doveroso' ogni tentativo di difesa dell’accordo con l’Iran. Dal canto suo, Mohammad Javad Zarif ha definito, senza mezzi termini, 'bullismo' il comportamento degli Usa. Oltre che Bruxelles il diplomatico Zarif, sta coinvolgendo anche Mosca e Pechino.

Nei giorni scorsi, anche la cancelliera Angela Merkel e il presidente Vladimir Putin, hanno affrontato i problemi sollevati dalla decisione USA. Al termine della discussione, i due leder hanno convenuto sull’importanza di preservare un accordo votato all’unanimità dal Consiglio di sicurezza dell’ONU. Anche il presidente francese Macron ha organizzato un incontro con Putin, che si svolgerà il 24 e 25 maggio a San Pietroburgo. Il timore delle diplomazie, è quello che Teheran, a fronte di un accordo tradito in maniera unilaterale dagli Stati Uniti, davanti al rischio di una escalation militare e messa con le spalle al muro, possa riprendere l’arricchimento dell’uranio, per timore di un’invasione militare.

Ripercussioni disastrose

L’obiettivo è ovviamente quello di offrire agli iraniani chiare garanzie economiche, scongiurando le possibili sanzioni Statunitensi, comprese quelle che gli USA potrebbero applicare alle aziende europee che avessero scambi commerciali con l’Iran. Un primo problema potrebbe essere quello sulla commessa stipulata dal consorzio europeo Airbus, che doveva consegnare 100 nuovi aerei alla compagnia IranAir. Davanti alla probabilità di non poter assolvere questa commessa, il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, ha reagito chiedendo all’Europa di adottare misure a difesa dei propri interessi. Altrettanto dura la reazione del ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas che ha chiesto un cambiamento delle relazioni, fin troppo asservite, dell’UE nei confronti degli USA.

Parole sacrosante, ma oggi è ancor più urgente disinnescare l’escalation militare in Medio Oriente, coinvolgendo Israele nei colloqui. È urgente fornire a Tel Aviv forti rassicurazioni, affinché smorzi le tensioni dovute alla presenza del contingente militare iraniano, che opera su in Siria per combattere i terroristi dell’Isis.