Dal 24 maggio 2018, la polizia turkmena sta facendo irruzione in bagni pubblici e privati, alla ricerca di prove schiaccianti che inchiodino coloro che hanno utilizzato, invece della carta igienica, le pagine di quotidiani con la foto dell’attuale presidente Berdymukhamedov.

La situazione politica e sociale in Turkmenistan

Il Turkmenistan è uno Stato appartenente all’Asia Centrale, confinante, tra gli altri, con l’Afghanistan e l’Iran. Si tratta di una Repubblica presidenziale fondata sul culto del Presidente e, sebbene la maggioranza della popolazione sia musulmana, il vero e proprio testo sacro non è il Corano, bensì il Ruhnama, “il libro dell’anima”, scritto dall’ex presidente di nome e dittatore di fatto Nyýazow.

Secondo l’Organizzazione dei Diritti Umani, il Turkmenistan è tra i Paesi più repressi al mondo. Vige ancora la tortura e l’imprigionamento politico.

Al Presidente Nyýazow, morto di infarto nel 2006, è successo per “elezione” il Presidente attuale, Berdymukhamedov. Appena entrato in carica, ha fatto erigere una statua d’oro con le proprie fattezze in ogni città del Paese.

Cenni sulla politica di Berdymukhamedov

Per inquadrare la notizia di oggi, è necessario comprendere la situazione di profonda repressione in cui vive il Paese, con un breve scorcio sugli ultimi, rappresentativi fatti.

A gennaio 2018, tutte le auto nere furono sequestrate ai loro proprietari, e furono ridate solo con l’impegno da parte degli sfortunati possessori di farle riverniciare di bianco.

Il motivo ufficiale non fu comunicato, ma la verità è che il Turkmenistan è in balia dei capricci presidenziali: Berdymukhamedov non ama il colore nero, poichè ritiene che porti sfortuna, e il suo colore preferito è il bianco. Ovviamente i prezzi per la verniciatura schizzarono alle stelle, gravando sui cittadini già schiacciati da una pesante crisi economica.

Secondo la radio turkmena Azatlyk, esiliata e che trasmette da Praga, nel corso di quest’anno sarebbe stati arrestati, e sono tuttora detenuti, diversi bambini, rei di aver disegnato barba e baffi su alcune foto del Presidente o di averle colorate.

Il caso della carta igienica

La polizia turkmena ha casualmente scoperto nei bagni di una scuola che gli studenti usavano fogli di giornale con la foto del Presidente come carta igienica.

Da qui l’ordine impartito da Berdymukhamedov di fermare l’atto che egli considera lesivo della propria immagine, perquisendo ogni bagno pubblico e privato del Paese alla ricerca di foto imbrattate.

Non è chiaro se la scelta dei cittadini sia dovuta ad un piccolo atto di ribellione dovuta all’incarcerazione dei bambini di cui abbiamo parlato sopra, o se nasca prettamente da esigenze economiche. Pare che la crisi economica sia così profonda che molti turkmeni non possano permettersi di acquistare la carta igienica. Essendo ogni cittadino obbligato ad essere abbonato ai quotidiani di regime ed essendo presente la foto dell’autocrate praticamente su ogni pagina, pare che i turkmeni non avessero scelta se non quella di sporcare le foto del dittatore.