È passato un bel po' di tempo dall'annuncio dei risultati delle elezioni, svoltesi il 4 marzo 2018, ed ancora non si è riuscito ad arrivare ad un accordo.

Forse il M5S farà scacco matto?

Il M5S continua ad affermare di non voler avere a che fare con la Lega a causa di Berlusconi e preferisce piuttosto scendere a patti col Pd. L'obiettivo è garantirsi la maggioranza dei voti in modo da poter governare da solo. Ovviamente, dovrà mantenere fede alle eventuali promesse che potrebbe fare al Pd per evitare di risultare incoerente, ammesso e non concesso che questo tentativo vada a buon fine.

A tal proposito, il 3 maggio ci sarà una riunione tra i membri del Pd. Il motivo è cercare un eventuale punto di incontro da cui partire per avviare una ipotetica alleanza. Tutto questo per decidere se confrontarsi o meno col M5S. Quindi, l'obiettivo della riunione non è decidere se formare un governo con loro oppure no, ma se ci sono i presupposti per un confronto iniziale. Cosa abbastanza difficile, dal momento che hanno punti di vista estremamente differenti, ma non è il caso di tirare conclusioni affrettate. Infatti, se l'esito della riunione sarà positivo, potrebbe esserci la possibilità di un referendum tra i membri interni, come ha ipotizzato Maurizio Martina, ovvero il segretario reggente del Pd.

L'avvertimento di Salvini

Matteo Salvini, il leader della Lega, è rimasto contrariato nell'apprendere questa possibile alleanza. La sua reazione è stata quella di lanciare un chiaro avvertimento che si riassume in “Se si forma un governo M5S-Pd, mobiliterò milioni di italiani a manifestare”. Come si può intuire, a Salvini non va tanto a genio il Pd.

La motivazione della sua opposizione è che il Pd ha avuto la sua possibilità e l'ha sprecata. Oltre a questo, aggiunge che ha causato fin troppi danni all'Italia in questi anni di malgoverno e vuole impedire che continui a farlo. Il Dem Francesco Boccia trova il suo comportamento sovversivo ed irrispettoso.

La situazione italiana sembra la trama di un film di supereroi, ma chi è veramente nel giusto e chi nel torto?

Una buona parte degli italiani è stufa e vede ormai ogni partito nello stesso modo, ovvero privo di credibilità. Bisogna solo sperare che la situazione prenda una giusta piega, altrimenti la possibilità dell'entrata in scena di un dittatore, sia nel bene che nel male, potrebbe diventare realtà. Ai posteri l'ardua sentenza.