A bordo dell' Aquarius la cronaca racconta che due occhi neri di una testina ricciuta, non volevano lasciare le braccia del medico ed il ciuccio che gli era stato donato: era uno dei 123 minori salvati nelle acque libiche e rimasto a bordo della nave fino all'approdo a Valencia. Inoltre qualcuno ha testimoniato la positività dei migranti, di come abbiano affrontato le difficoltà e le incertezze improvvisando balli e canti.
La vicenda ha tenuto alta l'attenzione dell'opinione pubblica, grazie soprattutto ai social, divenuti scenario di roventi botta e risposta a colpi di Twitter fra Matteo Salvini e il premier maltese Joseph Muscat.
Un manifesto rifiuto di entrambi ad aprire i porti allo sbarco dei migranti che ha scatenato polemiche sul diritto internazionale, sul demanio marittimo e che ha posto un nuovo focus sulle responsabilità dell'accoglienza dei migranti.
L'onda si alza dal mar Mediterraneo travolgendo l'Europa: il francese Macron definisce l'Italia cinica e irresponsabile, anzi il suo portavoce di governo Gabriel Attal usa il termine vomitevole; Dolores Delgado, portavoce del neonato governo socialista spagnolo, ci accusa di violazione dei diritti umanitari; Angela Merkel ribadisce l'importanza di contrastare l'immigrazione-clandestina; il Commissario per le immigrazioni Dimitri Avramopolous avvisa che la questione non è solo italiana o maltese, bensì europea e chiede in merito risposte non dai singoli stati ma dalla Comunità.
A questo scenario drammatico, la settimana scorsa si è anche aggiunta la decisione del cancelliere austriaco Kurz di chiudere sette moschee. Qualcuno l'ha definita un iniziativa islamofobica, ma Kurz, supportato dalla destra francese Le Pen e dal leghista Matteo Salvini è andato avanti per la sua strada: l'ennesimo tratto di storia che evidenzia un Europa contraddittoria, da un lato pronta a stipulare trattati sui diritti internazionali nelle sedi di Dublino, Anversa e Bruxelles, dall'altro refrattaria alle contaminazioni culturali.
Le contraddizioni dell'EU fra gli accordi scritti e l'attraversamento dei confini.
Lo confermano nei fatti le cronache ai confini di Francia e Austria, le difficoltà che trovano queste persone nel tentativo di attraversarle le frontiere per raggiungere amici e parenti. Al riguardo si aggiunge un orrore nuovo sulle Alpi, ovvero il ritrovamento di cadaveri di extracomunitari morti di fame e di freddo, visibili solo dopo lo scioglimento delle nevi.
Difficile anche la loro identificazione. Così come le tante bare tutte uguali dei tristi funerali celebrati a Lampedusa, un isola siciliana - sarà bene ricordarlo - che non ha mai risparmiato il suo aiuto ed il soccorso a migliaia di migranti.
Ed è proprio menzionando queste tristi vicende, che il vice premier Luigi Di Maio risponde alla Francia: "Sono contento che loro abbiano scoperto la responsabilità. Se Macron vuole li aiutiamo. Aprano i loro porti e, se vogliono, gli trasferiamo un pò di persone in Francia".