Dopo aver lasciato il carcere qualche mese fa, Fabrizio Corona è tornato a far parlare di sé in merito al processo d'appello relativo agli 1,7 milioni di euro rinvenuti nel controsoffitto della casa di Francesca Persi, sua collaboratrice, e all'interno di due cassette di sicurezza in Svizzera.

Circa un anno fa, in primo grado, i giudici avevano fatto cadere le principali accuse nei confronti del noto personaggio di origini siciliane, compresa quella di intestazione fittizia di beni. In questi giorni, però, si è tenuta la prima seduta d'appello, con la procura generale di Milano che ha chiesto una condanna a 2 anni e 9 mesi (più una multa da 15mila euro) per i reati commessi.

Fabrizio Corona: "questo appello è vergognoso"

Fabrizio Corona, nella giornata di martedì 5 giugno, si è recato presso il Tribunale di Milano per presenziare all'appello a suo carico. Prima di entrare in aula, accompagnato da Silvia Provvedi (con la quale sembra essere tornato il sereno), l'ex "re dei paparazzi" ha dichiarato ai cronisti che questo è il novantesimo processo a suo carico, definendolo pieno di "bugie e falsità querelabili", e dicendosi convinto di vincere questa battaglia.

Nel corso del dibattimento, Corona è apparso piuttosto nervoso, infatti si è reso protagonista di un duro confronto con il pg Maria Pia Gualtieri. Al termine del processo d'appello, l'imprenditore catanese si è nuovamente sfogato e, riferendosi al procuratore generale, ha affermato: "non ha capito nulla, anzi ringrazio il pg perché non ha capito nulla, io non solo so il diritto, io glielo insegno".

Da parte sua, invece, il pg ha ribadito: "Corona ha sempre voluto nascondere il suo patrimonio di soldi in nero allo Stato e all'Erario", concludendo che il suo fine sarebbe stato quello di sottrarsi alle misure di prevenzione.

Nel corso delle sue dichiarazioni alla stampa, l'ex "re dei paparazzi" ha avuto modo di parlare anche del nuovo governo a maggioranza Lega-M5S, dicendo di non sentirsi affatto rappresentato né da Salvini e nemmeno da Di Maio, aggiungendo provocatoriamente: "Se Salvini può fare il ministro dell'Interno, è come se io diventassi ministro della Giustizia, è uguale".

Il vicepremier, dopo aver appreso delle dichiarazioni del noto personaggio, ha risposto con un tweet piuttosto eloquente: "Ci mancava pure Corona...". L'ex marito di Nina Moric ha prontamente ribattuto su Instagram, dicendo al ministro Salvini: "Le mancavo perché 'uno stato di non diritto' mi ha reso muto violando ogni legge della Costituzione. Ma oggi ci sono".