Un sessantenne ha accusato un malore nel quartiere di Castelletto, a Genova, ed è morto prima dell'arrivo degli operatori sanitari. Il ritardo del personale sanitario è stato causato dal modo in cui le vetture erano state parcheggiate su un'altura, tra via Capraia e via Ameglia. L'ambulanza e l'automedica del 118 sono state seriamente ostacolate da tante vetture parcheggiate male, nelle vicinanze della casa del paziente. Gli operatori sanitari sono stati costretti a recarsi a piedi nell'abitazione del sessantenne, ma era troppo tardi. L'uomo era già deceduto.
Uno dei veicoli posteggiati apparteneva all'uomo che aveva accusato il malore.
La Procura di Genova potrebbe aprire un'inchiesta
L'erronea modalità di posteggio dei veicoli ha costretto gli operatori sanitari, chiamati dai familiari del sessantenne, a contattare la Polizia municipale. Gli agenti hanno subito chiamato il carro attrezzi per la rimozione delle macchine che ostacolavano l'ambulanza e l'automedica, cercando di risalire ai proprietari dei mezzi e contattarli. Una delle vetture era di una persona non raggiungibile. Quelle macchine dovevano essere spostate rapidamente. Gli agenti speravano di riuscire a rintracciare subito i proprietari dei veicoli in divieto di sosta per evitare l'ausilio del carro attrezzi e, quindi, risparmiare tempo prezioso.
Il dramma nel capoluogo ligure è avvenuto alle 20.30 del 20 giugno 2018. Inizialmente, l'ambulanza era stata bloccata dalle vetture in via Ameglia; poi in una curva, in prossimità dell'incrocio tra via Ameglia e via Capraia. Gli uomini della Polizia locale, dopo aver constatato la morte del sessantenne, hanno stilato una relazione molto accurata che è stata inviata alla Procura della Repubblica.
Sulla vicenda potrebbe essere aperta un'inchiesta per accertare se il posteggio erroneo delle vetture e la fila dei veicoli abbia favorito la morte dell'uomo.
Genova: auto in sosta provocano restringimento della carreggiata
Sulle alture del quartiere di Castelletto gli operatori del 118 si sono trovati davanti a due vetture posteggiate in un divieto di sosta.
Gli agenti hanno scritto nella nota, inviata alla Procura della Repubblica, che numerose auto in sosta avevano provocato un "restringimento della carreggiata"; inoltre una fila di veicoli aveva determinato la chiusura del "tratto di strada privata dove si trovava la persona richiedente soccorso". Il carro attrezzi, chiamato dagli agenti, è arrivato ma non ha avuto spazio per rimuovere le macchine. Il personale sanitario si è, dunque, dovuto recare a piedi nella casa del sessantenne.