Si è risolto il mistero dello sciatore scomparso negli anni ‘50 e ritrovato solamente il 22 luglio del 2005 in località Cime Bianche a Valtournenche sul Cervino ad una quota di circa 3100 metri. I suoi resti erano riaffiorati dai ghiacciai insieme ad una serie di oggetti di proprietà dello sfortunato escursionista che si sono rivelati fondamentali per la sua identificazione.

Infatti, poche settimane fa, la polizia italiana aveva reso nota la storia dell’uomo sperando che qualcuno si facesse avanti. Per cercare di risolvere il caso le forze dell'ordine hanno fatto ricorso ai social network con un annuncio su “Agente Lisa”, la pagina di Facebook più seguita delle forze dell’ordine.

Una scelta ha prodotto i risultati sperati. A distanza di sessantaquattro anni lo sciatore ha un'identità precisa. Si tratta del francese Henri Joseph Leonce Le Masne, nato ad Alençon il 26 marzo 1919.

Le iniziali sulla camicia hanno fornito un primo indizio

Ad inizio luglio la signora Emma Nassem ha casualmente appreso la storia del “cold case” del Cervino ascoltando la radio mentre era in macchina per le strade di Parigi. In particolare a destare l'interesse della donna sono stati alcuni elementi raccolti dalla Polizia Scientifica di Aosta. Quest'ultima è riuscita a ricostruire uno scarno ritratto della vittima partendo dall’analisi dei pochi oggetti che portava con sé quel giorno.

Ad esempio gli sci di ottima fattura griffati 'Rossignol Olympique', i bastoncini di metallo – una rarità a quell’epoca – e gli scarponi, marca 'Le Trappeur', indicavano che si trattasse di una persona abbiente ed appassionata della disciplina.

Particocolare confermato anche dal ritrovamento di un carnet per 60 viaggi valido per la funivia “Breuil Plan Maison”. In più un orologio Omega, commercializzato nelle colonie francesi nel 1950, ha fornito un altro chiaro indizio sulla nazionalità della vittima. Ma a far sobbalzare la donna sono state le iniziali sulla camicia, anch'essa di marca francese: “M.M.”.

Il confronto con il Dna del fratello ha tolto ogni dubbio: lo sciatore è Henri Le Masne

“M.M.” sta per Monsieur Le Masne, come ha spiegato la signora in un messaggio via Facebook alla polizia italiana. Henri Joseph Leonce Le Masne, amministratore civile presso il Ministero delle Finanze a Parigi, era uscito dall’albergo “Gran Baita” di Cervinia, la mattina del 26 marzo del 1954, giorno del suo trentacinquesimo compleanno, con l’intenzione di andare a sciare nonostante le proibitive condizioni climatiche.

Ma non vi aveva fatto più ritorno.

In una dettagliata mail il padre di Emma, Roger Le Masne, novantaquattrenne letterato e matematico francese – sconvolto dalla notizia di un possibile ritrovamento delle spoglie di suo fratello maggiore – raccontava agli inquirenti italiani la storia di Henri, un uomo sportivo, scapolo e indipendente, aggiungendo particolari relativi alla sua vacanza in Italia, alla sparizione improvvisa e alle vane ricerche da lui stesso personalmente condotte all’epoca. Qualche giorno dopo la polizia ha ricevuto da Emma una foto del congiunto scomparso nella quale indossava degli occhiali che sembravano perfettamente identici a quelli ritrovati sul Cervino. Ma la prova regina è arrivata tramite l’esame del Dna a cui Roger si è sottoposto. Il confronto con un campione ricavato dai resti dell’ignoto sciatore ha finalmente tolto ogni dubbio: dopo 64 anni i familiari potranno ricongiungersi con le spoglie di Henri.