Certamente non si sono fatte attendere in tutto il mondo le reazioni, dopo l'acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus. La società bianconera infatti, ha ufficializzato l'arrivo del portoghese, versando al club spagnolo, il Real Madrid, circa 105 milioni di euro. Se tifosi e appasionati di calcio hanno definito tale trattativa "il colpo del secolo", la notizia non ha certamente fatto piacere ai dipendenti dello stabilimento FIAT di Melfi, in provincia di Potenza. E non solo.
La reazione dei sindacati, 'troppa iniquità'
Davanti ai 117 milioni di euro complessivi (questa la cifra riportata dalla Gazzetta dello Sport), che la proprietà bianconera verserà nelle casse del Real Madrid e al giocatore, i sindacati sono inorriditi.
Infatti l'USB (Unione Sindacale di Base), che salvaguarda i lavoratori Fiat dello stabilimento di Melfi, ritiene discutibile la decisione di pagare così tanto un calciatore. Anche i lavoratori di Melfi, a causa della crisi economica purtroppo in atto nel nostro Paese, stanno vivendo un periodo di forti sacrifici. Lo stesso sindacato ha infatti sottolineato, come la folle spesa della società bianconera, non sia compatibile con le richieste di sacrificio che la stessa imporrebbe ai lavoratori.
Le prime proteste ci sono state subito dopo l'annuncio della società torinese, che felicemente ha salutato la chiusura della trattativa con il bomber. Infatti nello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco, nel napoletano, è apparso uno striscione che inquadra bene la situazione.
Pomigliano, la protesta che accende lo sciopero
Dal comune partenopeo inizia quindi una protesta, che ben presto si espande a macchia d'olio in tutti gli stabilimenti Fiat e, in particolare in quello di Melfi. Lo striscione di Pomigliano, con cui è ufficialmente inziata la protesta, contiene contenuti a dir poco coloriti, ma sintetizza in maniera efficace il disagio che i lavoratori stanno vivendo.
L'inizativa di Pomigliano è stata indetta dal sindacato Si Cobas, a cui hanno partecipato altri cinque ex operai, licenziati nelle scorse settimane. Proprio per tali ragioni, i sindacati ritengono eccessiva la trattativa mandata avanti dalla Juventus. Alla fine, il sindacato USB di Melfi, ha indetto due giorni di sciopero dei dipendenti Fiat, dal 15 al 17 luglio.
Con questo il sindacato si augura che i vertici di Fiat e di Juventus, riflettano sulla questione. "Un trattamento iniquo", così lo definiscono i sindacati. E mentre i lavoratori scioperano, in preda alla crisi, appassionati di calcio e tifosi bianconeri, gridano ancora al miracolo.