A pochi giorni dalla giornata delle magliette rosse, tenutasi sabato 7 luglio, si è verificato un preoccupante episodio di vandalismo nella provincia di Reggio Emilia. In queste ore, infatti, è stato rinvenuto un manichino vestito di rosso per l'occasione, imbrattato da una svastica disegnata sulla t-shirt e con un cappio al collo.
Questa vicenda, indubbiamente, va ulteriormente ad aggravare il già acceso dibattito sul controverso tema dell'immigrazione.
Il fatto si è verificato nella provincia di Reggio Emilia
Le suore della Casa della carità di Cagnola avevano deciso di aderire all'appello di Don Ciotti e di Libera per sostenere il principio della solidarietà verso i migranti, e ricordare i bambini morti in mare.
A tal proposito, le consorelle avevano vestito un manichino con una polo rossa e un paio di pantaloncini blu, e lo avevano sistemato lungo la strada provinciale, con l'obiettivo di attirare l'attenzione dei passanti per invitarli ad unirsi all'iniziativa.
Proprio quel manichino, però, ieri pomeriggio è stato ritrovato sfregiato, con un ghigno sinistro sul volto, un cappio al collo e una svastica nera sul petto, disegnata con una bomboletta di vernice spray. Un atto di vandalismo piuttosto grave, che ha trasformato un simbolo di solidarietà in un'azione minacciosa e violenta. Al momento, siccome non sono stati ancora individuati i responsabili, non è dato sapere se si sia trattato di una infelice "bravata" di qualche ragazzo, o di un atto voluto e compiuto con delle finalità ben precise.
Ad ogni modo, quali che siano le circostanze, si tratta di un gesto da stigmatizzare.
La reazione delle suore
Dopo essersi amaramente rese conto dell'accaduto, le religiose hanno scritto una lettera al sito Redacon (il giornale online dell'Appenino Reggiano), con la quale hanno segnalato l'oltraggio: "Gravissimo il gesto, violento e minaccioso, che ha tentato di sporcare, spaventare e imbrigliare una parola che deve essere urlata.
Noi vogliamo rimanere umani''. Questa è stata la reazione delle religiose che, oltre allo sdegno, hanno espresso la necessità di dar voce a valori importanti e positivi come l'aiuto reciproco e il principio di umanità.
Dopo essere venuti a conoscenza dell'atto vandalico consumatosi nella provincia di Reggio Emilia, sono intervenuti anche i segretari del PD della Montagna reggiana, i quali hanno affermato che esiste un limite oltre il quale non si può andare, sottolineando la loro intenzione di non lasciar correre né di sottovalutare questa vicenda che hanno definito ''semplicemente ignobile'', nella speranza che le autorità competenti possano risalire al più presto all'identità dei responsabili.