Nella giornata di ieri, lunedì 9 luglio, la stazione di Venezia è stata teatro di uno scontro tra porteurs, i lavoratori che aiutano i turisti arrivati in laguna. Un portabagagli ventenne di origine ghanese - che operava in maniera abusiva - è stato insultato e picchiato da due "colleghi" regolari. Non è la prima volta che accade (la lotta per il territorio è spietata), ma stavolta il regolamento di conti ha coinvolto anche una turista cinquantenne. La donna, Maria Pilar, guida turistica in Vaticano, era intervenuta per difendere il giovane africano.

Nel parapiglia generale, alcuni testimoni hanno affermato di aver sentito frasi inneggianti a Matteo Salvini.

Il racconto della guida turistica

Maria Pilar, 55 anni, è nata in Spagna, ma da trent'anni vive e lavora a Roma. Ieri era con un'amica: erano arrivate in nave dalla Croazia e, prima di prendere l'aereo, volevano lasciare, per qualche ora, i bagagli presso il deposito della stazione. La donna ha raccontato: "Un ragazzo ghanese, sui vent'anni, si è proposto di aiutarci con le valigie e, insieme, abbiamo percorso un breve tratto di strada. Poco prima di entrare in stazione, però siamo stati aggrediti." "Era quasi mezzogiorno" ha precisato Maria Pilar "E un tizio, improvvisamente, si è scagliato contro il nostro portabagagli e lo ha insultato: Negro!

Abusivo! Che stai facendo?". L'aggressore poi, è stato raggiunto da un compare che ha iniziato a picchiare il porteur africano: "Gli ha dato una testata, un calcio in pancia e dei pugni sulle costole. Io e la mia amica, allora, siamo intervenute e se la sono presa anche con noi. Ci hanno chiamato 'comuniste di m***' e ci hanno accusate di favorire gli abusivi , mentre loro lavorano in regola e versano le tasse".

Maria Pilar ha provato a spiegare che il ragazzo non stava facendo nulla di male e ha ribattuto che anche lei era straniera, ma in Italia lavorava e pagava le tasse esattamente come loro. "I due uomini però", ha ricordato la donna "Si sono arrabbiati ancora di più, mi hanno dato un pugno in faccia e mi hanno detto che dovrei andarmene anche io".

Gli aggressori (che portavano un cartellino di riconoscimento e, dunque, erano dei portabagagli autorizzati) se ne sono poi andati, tranquillamente. Il ragazzo, invece, non ha voluto chiamare il 118 e si è allontanato sanguinante. Maria Pilar e l'amica sono scioccate, non si capacitano del fatto che nessuno sia intervenuto in loro aiuto. "Nemmeno i vigili che hanno assistito alla scena si sono avvicinanti. Quando ho chiesto spiegazioni mi hanno risposto che li conoscevano già".

Inneggiavano a Salvini

Le vittime dell'aggressione e alcuni testimoni, secondo quanto riportato dal Corriere del Veneto, hanno affermato che i due energumeni erano furiosi e ripetevano: "Viva Salvini. Questo è il Paese di Salvini.

L'Italia è nostra". L'avvocato veronese Paolo Tacchi Venturi, che ha assistito alla scena ha commentato: "È stato orribile: essere aggrediti così, in pieno giorno. La signora provava a farli ragionare e loro inneggiavano a Salvini. La polizia locale non ha mosso un dito per aiutare il ragazzo e le donne". Marco Agostini, comandante della polizia locale, ha assicurato: "Stiamo indagando sulla vicenda e, comunque, i nostri agenti sono arrivati dopo le presunte violenze. Hanno scelto di non intervenire per non peggiorare le cose. Conosciamo già i due aggressori: sono due portabagagli di 37 e 41 anni, con problemi di droga. Sono già stati coinvolti in risse simili". Pilar e l'amica sono ripartite per la Spagna, ma quando torneranno in Italia, il prossimo 19 luglio, provvederanno a sporgere querela.