L'acqua in bottiglia che tutti noi acquistiamo al supermercato è sempre oggetto di discussione: solitamente infatti ci si chiede quale acqua abbia le migliori proprietà utili al nostro organismo. Una questione che però viene messa spesso in secondo piano rispetto ad una più importante, ovvero quella che riguarda il trasporto e la conservazione delle bottiglie di plastica prima di arrivare al supermercato. L'acqua esposta per un lungo o breve periodo al sole fuori dai magazzini perde le proprietà originariamente contenute nella bottiglia. Un dibattito sull'acqua in bottiglia esposta alle intemperie che viene spesso menzionato nella cronaca, ma che alla fine ritorna nel dimenticatoio come se nulla fosse, anche perchè è ormai una sorta di consuetudine: ma è stata fatta finalmente chiarezza, per lo meno dal punto di vista legale, da una sentenza della Cassazione del 28 agosto.

Acqua in bottiglia: lasciarla al sole è reato

Sul web circolano centinaia di foto di casse d'acqua esposte al sole, magari per più giornate, sempre al medesimo posto, che poi vengono riposte sugli scaffali. I consumatori, almeno una cospicua parte, hanno sempre sostenuto che tale pratica sia scorretta e che quelle bottiglie di plastica non debbano poi finire all'interno del market. Una polemica che viene spesso sollecitata ai proprietari dei supermercati, anche se questi raramente danno risposte consone e corrette.

La legge considerata un reato lasciare le bottiglie esposte al sole. Anche la Cassazione, con la sentenza 39037/2018 del 28 agosto, si è espressa in merito, condannando recentemente un rivenditore per aver lasciata l'acqua in uno spiazzale alla luce del sole, a prescindere dal fatto che quella sostanza liquida abbia causato un danno o meno.

Dunque, anche se nessun cliente si lamenta di un malore dopo aver bevuto quell'acqua, ciò non significa che questa sia una pratica lecita da adottare, anzi.

La legge e le conseguenze sulla salute

La parte legata al reato è si importante, ma diventa un problema secondario rispetto a quello che potrebbe succedere all'organismo che la beve.

Diversi studi sostengono infatti che a contatto con il calore il polietilene rilascia delle sostanze (antimonio e bisfenolo) dannose alla Salute. Un principio che si applica a tutte le tipologie di bevande, non solo l'acqua in bottiglia, che viene sempre citata poichè è quella più utilizzata. Una precisazione va fatta: se la si consuma per una volta non accade nulla, ma se questa pratica è ripetuta nel tempo e negli anni, anche se si consuma la migliore acqua in commercio si può andare incontro a spiacevoli conseguenze all'organismo.

Il clima di allarmismo che spesso si diffonde è esagerato, non per questo però gli esercenti devono prendere alla leggera la legge, visto che i Nas giornalmente sequestrano decine e decine di bottiglie lasciate al sole. L'acqua dev'essere tenuta in un luogo chiuso e con una temperatura tale da non andare a modificare le proprietà del contenuto della bottiglia poi riposta sugli scaffali.